FOLLONICA – Nasce a Massa Marittima ma dice di essere follonichese, così esordisce Umberto Lenzi. Appena arrivato nella città del Golfo, racconta che i suoi erano commercianti e che a Follonica ha tutta la sua famiglia e i suoi cari.
Iniziata la due giorni che lo vede protagonista come regista e scrittore, invitato da “Il Caffè, ossia brevi e varj discorsi” e con l’organizzazione della città di Follonica, ha previsto di parlare di storia del cinema italiano, di storia del cinema sul nostro territorio e di questa meravigliosa carriera che lo ha visto sul red carpet per oltre quarant’anni. Nella sala Tirreno, dove appena adolescente vide il suo primo film, ritorna da veterano del cinema e ritorna dopo 48 anni di assenza, almeno per quanto riguarda gli eventi, infatti nel 1948, scelse Follonica per proiettare la prima visione del film “Attacco ai tre grandi” scritto e diretto da Umberto Lenzi, un kolossal che ancora oggi vive nuovi successi.
In sala Tirreno viene intervistato a tre voci da Paolo Petri, Lanfranco Stefanelli e dal suo biografo Tiziano Arrigoni, ai quali risponde con particolari, curiosità, gossip e tanti aneddoti del nostro cinema e della nostra storia, infatti Umberto Lenzi confessa che «se non avesse fatto il regista, gli sarebbe piaciuto insegnare storia nelle scuole – ricordano gli organizzatori -. Parla con un entusiasmo da ragazzino delle sue peripezie nel realizzare pellicole in condizioni di difficoltà che lui con le sue troupe affrontavano e risolvevano con escamotage al limite del rischio, parla con nostalgia dei più grandi attori che hanno lavorato con lui: John Houston, Helmut Berger, George Peppard, Giuliano Gemma, Carroll Baker, Ornella Muti, Jean Louis Trintignant e molti altri che tra Cinecittà e Hollywood ci hanno fatto sognare, anche grazie a Umberto Lenzi. Proprio per celebrare uno dei suoi kolossal i fans di Lenzi si sono trovati col regista nella sala Tirreno alle 21 per guardare insieme il film “Contro 4 Bandiere” un evento unico, emozionante e che si è concluso con una standing ovation dei presenti e tante strette di mano, autografi e foto con il maestro della settima arte Umberto Lenzi. In sala Tirreno decine di suoi ammiratori lo hanno ascoltato mentre parlava dei suoi sei romanzi gialli, opere che erano esposte in sala e che per l’occasione potevano essere acquistate con la dedica del maestro, sono state molte le copie autografate, così come le locandine, i vhs e altri ricordi da collezione presentati dai più affezionati, anche molto giovani. Essendo un regista cult ed essendo celebrato da Quentin Tarantino come guru del genere, Lenzi gode di una fama internazionale che non avrà mai fine, lo testimoniano le pagine del web dove si leggono post da ogni luogo e da ogni fascia di età».
«Il benvenuto e la buonanotte gli sono stati dati dall’assessore alla cultura Barbara Catalani che ha fatto sentire a Lenzi tutto il calore e la stima della città, seguendolo per tutta la durata della giornata e donandogli una targa che commemora la sua visita – prosegue ancora l’associazione che ha organizzato l’incontro -; quest’affinità è stata confermata dal regista, che ha dichiarato di voler contribuire stringendo accordi a favore di Follonica, congratulandosi con l’assessore per la bellezza della città. A Follonica ha voluto riposare nella camera che ospitò Richard Burton e Liz Taylor al Piccolo Mondo, un locale da sempre nei ricordi di Lenzi che già era presente all’inaugurazione nel 1962. Prima di partire ha affermato: “sono molto contento e a Follonica sono stato benissimo, potrei non fare più presentazioni perché così chiuderei in bellezza” Ma noi sappiamo che Umberto Lenzi tornerà, perché ci ha dimostrato di essere molto legato alla città e a tutti quelli che gli sono amici».