FIRENZE – I numeri anzitutto, che chiariscono bene cosa sono stati la tempesta di vento e l’uragano abbattutisi sulla Toscana il 5 marzo: 568 milioni di danni (la metà ad attività produttive in gran parte agricole), una lista di spese già fatte che tra interventi di primo soccorso, somme urgenze e interventi urgenti sfiora gli 80 milioni e praticamente tutti i comuni della Toscana coinvolti (252 su 280) dopo i cinque che si sono aggiunti nell’ultimo elenco.
A Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, c’erano nel pomeriggio gli amministratori dei comuni che sono stati colpiti un mese fa dalla furia del vento: in particolare quelli della Toscana Nord-Ovest e Sud-Est. Con Prato, Pistoia, Firenze e tutti i sindaci della Toscana centrale l’incontro c’era già stato lunedì.
L’analisi parte dai numeri, ma lo sguardo è rivolto a Roma.
“La Regione Toscana si è mossa con grande sollecitudine per far fronte a questo nuovo evento che non è stato certo minimale” ha sottolineato l’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli. Con lui l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori.
“La Regione – ricorda Bugli – ha dichiarato subito la rilevanza nazionale ed è stata richiesta la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, di cui è quasi certo il riconoscimento da parte del Governo una volta che avrà fatto le verifiche già in corso. Ma ad oggi sono già stati attuati interventi di primo soccorso per 2 milioni e 200 mila euro, somme urgenze per oltre 26 e interventi urgenti per circa 51. Si capisce dalle cifre e andando in giro per la Toscana come l’evento abbia avuto un impatto enorme al quale non sembra corrispondere una percezione adeguata dei media e del Paese”. Da qui la necessità di fare presente, tutti insieme, questa situazione: “per sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale sulla gravità dell’evento, sollecitare l’aiuto del Governo e scrivere una lettera collettiva a tutti i Parlamentari toscani per sostenere le nostre richieste”.
“Con i Comuni – conclude – dobbiamo studiare soluzioni anche per i danni patiti dalle foreste e trovare modalità efficaci di intervento per i parchi urbani, anch’essi duramente colpiti”. La Regione ha già attivato una task force scientifica per studiare azioni di ripopolamento boschivo e riprogettazione del verde delle città. “Ma non possiamo – ripete Bugli – fare tutto solo con le nostre forze. Serve l’aiuto del Governo”.
Nell’incontro sono state anche riepilogate le misure adottate dopo l’uragano dalla Regione.
Cittadini
A favore della famiglie il 20 marzo il Consiglio regionale ha approvato una legge che stanzia 3 milioni come contributo straordinario per il primo ripristino delle abitazioni, che non è l’indennizzo dei danni che dipende dallo Stato. Si tratta di un aiuto fino a 5.000 euro, non cumulabile con eventuali indennizzi assicurativi e destinato a nuclei familiari con un Isee – l’indicatore sintetico che misura ricchezza e reddito in rapporto a quanto una famiglia è numerosa – non superiore a 36 mila euro e per la cui assegnazione saranno i Comuni a stabilire i criteri.
Imprese del turismo, commercio e manifatturiero
Per le aziende non agricole e quelle agroalimentari sono previste concessioni di garanzie fino all’80% dell’importo dei finanziamenti e prestiti con sconti di mezzo punto sugli spread, già pattuiti dalle banche con la Regione dunque sui tassi finiti, oltre alle possibilità offerte dal microcredito ovvero finanziamenti da 5 a 25 mila euro a tasso zero restituibili da tre a dieci anni e la prima rata da pagare solo dopo dodici mesi. Il bando è stato prorogato fino al 27 maggio prossimo proprio per coprire anche l’uragano. Per le aziende c’è anche la possibilità di rimodulare i piani di rientro per i prestiti concessi negli anni passati dalla Regione, con la possibilità di rinviare il pagamento di due rate semestrali. Un’altra possibilità all’orizzonte arriva dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), disposta a fornire liquidità alle banche per finanziare direttamente le imprese colpite da even ti atmosferici straordinari. “Ci stiamo lavorando” dice Bugli.
Imprese agricole
Per quanto riguarda gli aiuti per le aziende agricole, la dichiarazione di eccezionale avversità atmosferica è già stata fatta dalla Regione Toscana il 16 marzo. “In virtù di questo – spiega l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori – le aziende potranno rinviare di sei mesi i versamenti previdenziali ed assistenziali”. Ci sono aiuti anche sui costi delle polizze assicurative, per cui si possono utilizzare i fondi comunitari; mentre per le imprese agroalimentari saranno possibili interventi analoghi a quelli messi in campo per turismo, manifatturiero e commercio.
L’altro grosso problema riguarda le foreste, dove sono stati segnalati danni ingenti da tutti i Comuni. L’emergenza da affrontare è ora quella di rimuovere gli alberi caduti o danneggiati. “Se non lo facciamo rischiamo il diffondersi di malattie nelle piante – riferisce ancora Salvadori – oltre al rischio di incendi e di effetto diga in caso di piogge. Sul rilevamento dei danni e la messa a punto del tipo di interventi necessari abbiamo coinvolto anche le università”. “Purtroppo – conclude – ci vorranno anni per rigenerare questo patrimonio verde che è andato distrutto”. Un primo cronoprogramma comunque già c’è: entro un mese la ricognizione puntuale di tutti i danni e entro due la messa a punto degli interventi. “Martedì – annuncia Salvadori – approveremo la delibera”.