GROSSETO – Il prossimo 13 aprile nessun ufficio postale chiuderà, né in provincia di Grosseto né in Toscana. Poste Italiane dopo il pressing di regione, Anci, sindacati, sindaci e popolazione, ha sospeso il piano di riorganizzazione che solo in Maremma avrebbe comportato la chiusura di 11 sportelli.
Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno congelato la giornata di mobilitazione che era stata programmata per giovedì 26 marzo e che avrebbe portata in piazza anche le comunità locali colpite dai tagli.
«Eravamo già pronti, avevamo già organizzato gli autobus» dice Claudio Renzetti, segretario provinciale Cgil. «Abbiamo deciso di sospendere la manifestazione, ma rimaniamo vigili perché ancora non abbiamo la sicurezza che i tagli non ci saranno».
La decisione di Poste è arrivata sia per la mediazione a livello istituzionale, ma anche grazie ad una recente sentenza del Consiglio di Stato: la sesta sezione di Palazzo Spada infatti ha stabilito, spiega Renzetti, «che le chiusure degli uffici postali debbono tenere conto della dislocazione territoriale e dell’accessibilità del servizio».
Un quadro che è cambiato, ma quello che non cambierà sarà l’approccio che i tre sindacati avranno in futuro nella gestione dei rapporti con Poste Italiane. «I tagli vanno a colpire territori e comunità decentrate del nostro territorio» dice Gianni Baiocco, segretario provinciale Uil, «e per questo devono essere contrastati. Se si vuole riorganizzare i servizi si può farlo ripensando l’ufficio postale come un centro servizi, allargando l’orizzonte e non pensando esclusivamente alle chiusure».
Al momento il piano di Poste non comporta tagli del personale, ma la preoccupazione dei sindacati nei confronti di possibili esuberi è concreta.
«Non siamo assolutamente tranquilli – dice Fabrizio Milani, segretario provinciale Cisl – . Tra poco ci saranno le elezioni e siamo in campagna elettorale. Non pensiamo male, ma non vorremmo che questa fosse una mossa per riparlarne dopo le elezioni. Noi continueremo a vigilare perché non possiamo permetterci che anche nel settore dei servizi postali questa provincia subisca gli scippi che ha avuto anche in altri ambiti».