SCARLINO – «Finalmente l’indipendente sindaco Stella, chiamato in causa dopo che si era sottratto alla propria responsabilità, trincerandosi dietro l’inopportuna difesa del partito democratico, parla, ma parla a sproposito, infatti, l’attività del consiglio comunale di Scarlino non è affatto ostacolata dalla mia attività parlamentare bensì dalla sua incapacità». Il capogruppo della lista “il coraggio di cambiare” Monica Faenzi, attacca il sindaco Marcello Stella.
«Stella ha impiegato tre mesi per indire il consiglio comunale, il primo del 2015, scegliendo alla fine proprio il martedì, giorno in cui, come sa bene, sono a Roma – prosegue Faenzi -. Ma a Roma peraltro ci sono anche per lui, tanto è che mentre tutti i sindaci, anche quelli del partito democratico, hanno protestato contro l’IMU agricola il sindaco Stella, oltre a non averlo fatto, ha pure avuto la faccia tosta di applicare al massimo la aliquota».
«Ho presentato personalmente ventitré emendamenti e più di 15 interventi in aula con dichiarazione di voto finale per tentare di non far pagare questa tassa anche agli scarlinesi – continua la nota di Faenzi -. Un sindaco coscienzioso avrebbe dovuto agevolarmi e darmi la sua benedizione, ma cosa importa a Stella delle tasse che i suoi concittadini dovranno pagare? Grazie a lui ed al suo predecessore Bizzarri, gli scarlinesi dovranno pagare 600 mila euro per l’ultima causa persa contro la società di trasporti SIT».
«Non voglio privilegi ma solo pari opportunità, come li pretendo per i miei consiglieri di opposizione, che, pur avendo anch’essi impegni personali e professionali, non vengono minimamente coinvolti nella scelta della convocazione del consiglio – conclude Faenzi -. Quello del sindaco Stella è un atteggiamento di grande arroganza ma soprattutto un tentativo di liberarsi dalla mia vigilanza per approvare atti in assoluta solitudine (a parte la solita compagnia del partito democratico). Ne è un esempio l’approvazione del regolamento di alienazione dei beni immobili comunali; tutto questo è meritevole di una segnalazione agli organi competenti».