GAVORRANO – E’ stato il protagonista della giornata, insieme a tutta la squadra. E’ grazie al suo colpo di testa che il Gavorrano, supera per 1-0 il Foligno e fa un ulteriore passo avanti in classifica, con l’obiettivo di centrare velocemente la salvezza. Il difensore Paolo Ropolo, è contento. Lo si intuisce al termine della gara, quando parla della sua prestazione, per due motivi. Il primo: con la sua rete, arriva la vittoria. Il secondo, non è meno importante: finalmente si mette alle spalle un brutto periodo della sua carriera, quando in procinto di passare alla Lucchese, s’infortunò gravemente. Da quel momento sono trascorsi duri mesi di recupero fisico e mentale prima di tornare al cento per cento a giocare per 90′. Ma tutti sembravano essersi dimenticati di lui, fino a quando è arrivata la chiamata del Gavorrano: «Paolo abbiamo bisogno di te», gli hanno detto, e lui non ci ha pensato due volte: è tornato ad allenarsi e a dare il suo contributo come sempre, fino alla partita di domenica, quando ha suggellato, così come tutta la squadra maremmana, al termine di una bella prestazione, con il suo goal, il successo sul Foligno.
«Sono contento della partita. Di essere tornato e di avere dato il mio contributo alla squadra, che secondo il mio parere è una grande squadra e non merita di essere in questa situazione». Ropolo racconta la rete: «All’inizio non ci credevo neanche io, visto che non ho tanto feeling con il goal. Appena è arrivata la palla, ho chiuso gli occhi e l’ho messa dentro. Ringrazio il Gavorrano che mi ha dato questa possibilità. Sono stati mesi molto difficili. Sono stato fermo parecchio e ho ripreso ad allenarmi a dicembre. Ho avuto la spazio due domenica fa e questa domenica e sono felice di avere fatto una bella prestazione».
Anche il tecnico Nofri, si gode il successo, pur tenendo alta la guardia: «Voglio una squadra operaia, senza troppi fronzoli, che badi al sodo. Solo così ci potremo salvare. Vincere con il Foligno era per noi fondamentale per dare ossigeno alla classifica e trovare le convinzioni in quelle che sono le nostre possibilità. Eravamo in emergenza, ma c’è stata una grande partecipazione e sacrifico dei giocatori che hanno sostenuto l’attacco. Dobbiamo continuare ad interpretare bene la partita in questo modo. Soprattutto per la cattiveria agonistica, la corsa, la determinazione e il sostegno dei giocatori l’uno per l’altro. Ci manca qualche vittoria che ci avrebbe permesso di stare più tranquilli e guardare il futuro con più serenità. Ancora siamo li e abbiamo ancora gare difficili che ci aspettano a partire da quella di domenica prossima con il San Giovanni Valdarno».