GROSSETO – «La Funzione pubblica della Cgil è ancora il primo sindacato in azienda con il 35% dei consensi, pur registrando un calo di consensi rispetto al 2012». a parlare è Francesco Nardi, responsabile sanità della segreteria provinciale Fp Cgil. «Abbiamo infatti ottenuto risultati percentuali tra il 34 ed il 37% a Casteldelpiano, Follonica, Orbetello, Pitigliano e Distretto di Grosseto. Siamo al 46% al centro direzionale di Villa Pizzetti e raggiungiamo il 60% dei consensi a Massa Marittima e Manciano. All’ospedale Misericordia, invece, ci siamo fermati al 26%».
«Da uno sguardo d’insieme – prosegue Nardi che risponde al Nursing up -, emerge che la Cgil viene riconosciuta come primo sindacato in tutte le sedi di lavoro dell’Asl, all’infuori dell’ospedale di Grosseto e Pitigliano, dove la Cisl ha il 44%. A differenza del Nursing Up, che si limita ai comunicati stampa, come Cgil abbiamo contrastato le politiche governative dei tagli alla sanità con scioperi e manifestazioni. E sempre nel solco di questa differenza, la Cgil rappresenta tutti i lavoratori presenti in azienda, tutelando tutte le professioni che danno il loro contributo al funzionamento del sistema sanitario regionale».
«Distinguendoci in positivo dal Nursing Up, inoltre – afferma la Cgil -, abbiamo ancora una volta marcato la nostra autonomia dalla politica, non candidando a Grosseto dirigenti dello stesso partito che da Firenze governa la Regione e quindi la sanità. Il Nursing Up lo ha fatto, sapendo benissimo di violare il principio che rende ineleggibili nella Rsu persone che abbiano ruoli esecutivi in organismi di partito».
«D’altra parte conosciamo bene la disinvoltura del Nursing Up, che come noi ha sottoscritto con l’azienda tutti gli accordi e i contratti integrativi dal 2012 in poi, salvo poi “rompere” le trattative il giorno prima delle elezioni per raccontarlo ai giornali. Cosa pensano di fare da lunedì? Per essere coerenti dovrebbero dare indicazione ai loro 8 delegati eletti in Rsu di non partecipare ai prossimi incontri con l’Azienda. Staremo a vedere. A ciascuno la sua coerenza».