di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
GROSSETO – Più arrivi e meno presenze. Un bilancio in chiaro scuro per il nostro turismo che, se da una parte, come dicono i dati diffusi oggi dalla provincia di Grosseto, conferma la Maremma come una delle mete più attrattive in Italia e non solo, dall’altra registra numeri in leggero calo per quanto riguarda le presenze.
Venendo ai numeri gli arrivi nel 2014 sono stati 1.073.294 (+3,48% rispetto al 2013) mentre le presenze sono state 5.641.277 (- 0,5% rispetto al 2013). La differenza tra i primi e i secondi riguarda la permanenza sul territorio. Per arrivi infatti si intendono le persone che arrivano sul nostro territorio, mentre le presenze corrispondono al numero di giorni che le stesse persone soggiornano in Maremma. Tutto questo si traduce quindi in più persone che scelgono la provincia di Grosseto per la loro vacanza, ma che però dura sempre meno.
«Sostanzialmente il nostro sistema del turismo ha tenuto – dice il presidente della provincia di Grosseto Emilio Bonifazi -. Non diciamo certo che tutto va bene, ma dobbiamo dire che nonostante alcune criticità la Maremma continua ad attrarre turisti, italiani e stranieri».
Scendendo nel dettaglio dei numeri si scopre anche che il settore con la perdita più evidente è quello del turismo termale (- 7,17% di arrivi rispetto al 2013) a causa sopratutto delle alluvioni subite dal territorio negli ultimi tre anni. Bene invece l’offerta turistica legata all’arte (+ 5, 46% arrivi) e quella degli agriturismo e della campagna con un aumento del 6,37% di arrivi.
Come sempre a farla da padrone è il turismo balneare con 877.764 arrivi (+ 4,53%) e 4.978.862 presenze (+ 0,60%).
Sul fronte dell’accoglienza vanno meglio le strutture extra alberghiere che nel 2014 hanno visto incrementare sia il dato dell’arrivo con un + 4,22% che quello delle presenze (2,61%). In questo caso invece le strutture alberghiere hanno registrato una flessione (- 7,42%).
Dai numeri emerge poi che nel 2014 è tornato a crescere in modo sensibile il numero di turisti italiani, mentre è un po’ in calo, ma sostanzialmente stabile quello degli stranieri.
«È indubbio che si può fare ancora molto – dice Bonifazi – sopratutto per allungare la stagione perché se vogliamo puntare sul turismo non ci si può concentrare soltanto su due mesi estivi».
E in questo senso ci sono diverse esperienze che hanno portato risultati positivi. L’obiettivo è quello di poter far diventare il turismo un motore di sviluppo del territorio. Oggi rappresenta il 12% del Pil della provincia di Grosseto. «Diversi comuni hanno messo in campo progetti legati allo sport e alla cultura e questi hanno dato propri frutti in termini di presenze. Bisogna continuare su questa strada».
Le partite da giocare nel prossimo futuro sono molte: si dovrà capire come organizzare la promozione turistica dopo la riforma delle province, ma anche stimolare gli imprenditori ad investire sull’accoglienza.