di Sabino Zuppa
MONTE ARGENTARIO – Il Comune di Monte Argentario vince anche l’ultima causa legale della lunghissima saga delle concessioni demaniali dei pontili marittimi, ma questa volta non convince. Anzi, secondo qualcuno si salva per il rotto della cuffia visto che la sentenza che il Consiglio di Stato ha emesso ai primi di febbraio sulla lunghissima vicenda, rimasta ancora aperta, riguardante il pontile n.17 a Porto Ercole, sembra avere aperto nuovi e differenti scenari tanto da scatenare in questi giorni una martellante serie di pensieri ed ipotesi tra gli addetti ai lavori che cominciano a fantasticare nuovi sviluppi per le vicende degli anni a seguire.
Questo perché la Nuova Scotto, la società concessionaria che aveva resistito fino all’ultimo alle nuove scelte dell’amministrazione, costringendo il sindaco Arturo Cerulli ad intervenire con la forza pubblica per liberare il pontile che da anni gestiva a Porto Ercole, si è sì, vista respingere anche il ricorso al Consiglio di Stato dopo che lo aveva già fatto il Tar di Firenze, ma non si è vista comminare ulteriori pene accessorie che invece erano state richieste dai legali dell’amministrazione argentarina. In pratica, la sua insistenza a non liberare quell’area, precludendone lo sfruttamento alla neo vincitrice del bando del 2011, L’Emporio del Sub di Porto Ercole, non gli ha causato nessuna corresponsione di danni né una condanna per responsabilità aggravata come era stato richiesto dal Comune argentarino.
E questo perché? Secondo la lettura fatta da alcuni legali degli addetti ai lavori del settore, il Consiglio di Stato non avrebbe fatto differenziazioni tra concessioni per strutture turistico ricreative e concessioni per punti di ormeggio, elemento questo che sembrerebbe essere stato il cavallo di battaglia di tutte le vittorie precedenti dell’amministrazione davanti al Tar, non escludendo così la possibilità di fruire della proroga attuale fino al 2020 di cui si avvalgono tuttora, appunto i titolari, delle concessioni riguardanti attività turistico ricreative. Mentre in realtà, a causare la mancata possibilità della Nuova Scotto di sfruttare questo cavillo e vincere in extremis, sarebbe stata una sua ulteriore precedente sconfitta legale del 2010 che aveva riguardato sempre la sua attività pontilistica.
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