SCARLINO – Nessun allarmismo, quello che viene bruciato in questi giorni nell’impianto di Scarlino Energia viene smaltito «per ragioni di sicurezza». In altre parole l’inceneritore è tornato a funzionare soltanto per un periodo di tempo limitato e solo per smaltire le scorte di materiale che erano state accumulate nello stabilimento.
Il giorno dopo la notizia sull’attività dell’inceneritore di Scarlino nonostante la sentenza del Consiglio di Stato sulla sua chiusura, sono direttamente la provincia di Grosseto, da una parte, e la Scarlino Energia, dall’altra, a chiarire cosa stia succedendo.
La provincia, come già annunciato ieri sulle nostre pagine, ha autorizzato la Scarlino Energia a «smaltire per ragioni di sicurezza di tutti i rifiuti che erano rimasti stoccati all’interno dello stabilimento dopo il blocco delle attività imposto con al sentenza del Consiglio di Stato».
L’ordinanza è stata emessa dopo aver acquisito i pareri positivi di Asl e Arpat. Il materiale che dovrà essere smaltito è il cosiddetto CSS (combustibile solido secondario derivato dai rifiuti) e ammonta, come riporta la nota ufficiale della Provincia, a circa 1250 tonnellate. Sarà smaltito esclusivamente sulla linea 2, mentre «per i 160 metri cubi rifiuti liquidi, circa 50 saranno inceneriti, 20 dovranno essere trattati con TRL ed i residui 90 saranno inviati al sedimentatore per poi essere scaricati».
Come spiega la stessa Scarlino Energia ci vorranno al massimo 15 giorni per terminare quanto prescritto nell’ordinanza della provincia.
L’azienda titolare dell’impianto ha voluto replicare anche alle dichiarazioni dell’onorevole Monica Faenzi (Leggi: Faenzi «L’inceneritore continua a bruciare scorie nocive. Inaccettabile»). «Scarlino Energia – si legge nella nota della società – ribadisce che la Società ha sempre rispettato sia le normative nazionali, come verificato dagli organi di controllo pubblici, sia l’autorizzazione integrata ambientale. Infine, si precisa che nell’impianto non vi è alcun “stoccaggio di materiale tossico” ma il normale espletamento di un’attività contemplata da tutte le normative, cioè quella del recupero energetico grazie alla quale viene chiuso il ciclo dei rifiuti».
La società ha poi confermato che «ha provveduto a sviluppare tutte le iniziative necessarie affinché sia ripristinato al più presto il proprio diritto ad operare, nel rispetto delle leggi dello Stato».
I controlli del comune di Scarlino – Sulla questione dell’inceneritore è intervenuto anche il sindaco Marcello Stella. «Per quanto riguarda le sue competenze, il Comune di Scarlino vigilerà sulla corretta attuazione delle disposizioni dell’ ordinanza della provincia».
«Siamo consapevoli di alcune criticità che andranno attentamente seguite e controllate. Abbiamo inoltre intensificato le attività di controllo su tutta l’area, lavorando di concerto con Regione Toscana la Provincia di Grosseto e con gli enti preposti ai controlli, al fine di monitorare costantemente la situazione e continuare ad affrontare le problematiche ambientali della Piana del Casone, sia dal punto di vista sanitario,del ripristino del territorio,dello sviluppo sostenibile e dell’occupazione».