GROSSETO – L’artigianato cede ulteriormente: il saldo del 2014 che mette a confronto i dati delle aperture e quelli delle cessazioni delle attività è risultato negativo per 161 unità, contro le 138 dell’anno passato. A fare il punto della situazione è la vicepresidente di Confartigianato Grosseto: “Per le imprese artigiane della provincia di Grosseto – dice Michela Hublitz – il 2014 è stato un altro anno da consegnare alla crisi e, rispetto al 2013, la durezza della selezione che ha assottigliato il settore si è addirittura inasprita. A fine anno infatti il saldo tra iscrizioni e chiusure delle aziende artigiane, comprensivo delle cessazioni d’ufficio, è risultato negativo per 161 unità, un dato peggiore rispetto al 2013 quando fu di -138 attività”.
I motivi di questo ulteriore peggioramento della situazione locale? “La mancata risoluzione, sia a livello nazionale sia a livello locale, dei problemi riguardanti i nodi della tassazione, dell’accesso al credito e della semplificazione burocratica ha portato interi settori del tessuto produttivo del nostro territorio ad un drastico ridimensionamento – continua Michela Hublitz –: il comparto legato alle costruzioni e il settore manifatturiero hanno perso rispettivamente 118 e 19 aziende in un solo anno. Gli artigiani rimasti sul nostro territorio sono quindi ad oggi 5.873 contro i 6.034 di fine 2013, con un decremento di circa il 3%, e rispetto ai 6.400 di fine 2011 sono circa l’8% in meno.
A livello regionale la situazione è diversa: il saldo aperture/chiusure delle imprese artigiane in Toscana risulta meno negativo nel 2014 rispetto al 2013. Una piccola ripresa che in Maremma non è stata avvertita. E’ arrivata l’ora, quindi, che l’apparato politico maremmano prenda atto di questa situazione e si impegni per rilanciare sul nostro territorio la piccola e media impresa artigiana, che da sempre è la forza della nostra economia e rappresenta al meglio le nostre eccellenze in Italia e nel mondo, fornendo inoltre una fonte fondamentale di lavoro a un elevato numero di nuclei familiari di imprenditori e di dipendenti”.