di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Decoro e recupero della struttura. La missione è chiara e costerà 800mila euro di investimento. La giunta comunale ha già approvato il progetto esecutivo che prevede la riqualifazione del complesso del Poggio. Da tempo, gli appartamenti presenti nella zona sono adibiti all’emergenza abitativa, ma il crescente degrado ha reso l’area molto simile a una sorta di ghetto. «Poteva esserci più attenzione in passato – precisa subito l’assessore Antonella Goretti -, adesso però è nostra volontà cambiare il volto della zona. Metà della somma necessaria all’investimento cercheremo di reperirla partecipando al bando messo in piedi nelle scorse settimane dalla Regione Toscana».
La ristrutturazione sarà radicale con il complesso che passerà da 92 a 83 alloggi, con una complessiva redistribuzione degli spazi. Verranno ricostruiti pavimenti, infissi, terrazze, ma cosa più importante, saranno distrutti tutti gli abusi effettuati nel corso degli anni. Il processo del cambiamento però, non si ferma qui, perché verranno riqualificati anche i locali di una vecchia pizzeria presente nel complesso, verranno utilizzati in un centro sociale per anziani, ma alcune stanze saranno destinate alle aree ludiche per i residenti, soprattutto bambini. Inoltre sarà maggiore la presenza degli assistenti sociali e in previsione verrà allestito anche un servizio di guardiania permanente. «Sarà un vero e proprio condominio assistito – aggiunge Goretti -. Il nostro dovere è mettere fine alla situazione di degrado che si è creata, ma la responsabilità dei residenti è quella di comportarsi in maniera corretta». Un giro di vite, in tal senso, arriverà anche dal nuovo regolamento che non è stato ancora perfezionato, ma sarà più attinente alla realtà della zona e quindi maggiormente su misura.
«Occorre precisare che stiamo parlando di emergenza abitativa – precisa Fabrizio Boldrini, direttore del CoeSo -, in quanto tale si tratta di situazioni temporanee. Chi usufruisce di questo tipo di alloggi, deve essere consapevole che non potrà rimanere in queste abitazioni per sempre. Non è un caso che il nostro intento sia quello di intervenire sempre prima che la situazione precipiti, per non sovraccaricare le situazioni di emergenza».