MAREMMA – Non si placano le polemiche in merito alla paventata chiusura degli uffici postali in Maremma. Ad intervenire amministratori e rappresentanti politici.
Il sindaco di Montieri Nicola Verruzzi si chiede se «Si possano continuare a cancellare spietatamente servizi primari ed essenziali. E soprattutto si può ogni volta rivolgere la scure dei tagli contro i più piccoli, contro i più deboli, contro coloro che hanno poche, pochissime armi con le quali difendersi? E’ equo e ragionevole che i cittadini di quest’Italia minore, dei territori fragili, montani, insulari, periferici, siano caricati dello stesso peso fiscale di coloro che risiedono in contesti privilegiati e che in cambio vedano restituirsi tagli, disservizi, limitazioni, nuvole che adombrano il loro futuro? Non è pensabile falcidiare pezzi di Italia in ragione della crisi che queste parti perlopiù non hanno contribuito a produrre ed in nome del profitto».
«È inconcepibile che in Maremma si chiudano gli uffici postali togliendo servizi ai cittadini – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente –, soprattutto nelle piccole realtà, abitate maggiormente da anziani, dove l’esigenza del servizio postale è maggiore. Chiediamo alle istituzioni di attivarsi con forza per scongiurare la chiusura di un servizio così importante, e allo stesso tempo chiediamo a Poste Italiane di non andare avanti ma rivedere al più presto l’ipotesi di chiusura e adeguamento degli uffici postali. La Maremma è un territorio molto esteso che ha necessità di servizi come l’ufficio postale, per rendere migliore la qualità della vita per le famiglie che ci vivono, valorizzando il percorso di sviluppo territoriale».
«La nostra provincia, ormai sempre più nord del Lazio e non sud della Toscana, viene sempre più penalizzata da scelte scellerate, senza rispettare i cittadini – puntualizza Fabrizio Rossi portavoce provinciale Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale -. Nessun rispetto per gli anziani, nessun rispetto per i piccoli centri, orari sempre più ridotti e anziché fare passi avanti la Maremma sprofonda sempre più nel disagio per l’assenza dei servizi ai cittadini. La Regione Toscana e il suo presidente Rossi si attivino per scongiurare l’ennesima penalizzazione del nostro territorio. Chiudere 10 sportelli in un territorio esteso come il nostro o ridurre all’osso la sanità locale, favorisce l’ulteriore spopolamento della nostra provincia, sempre meno appetibile per la carenza di lavoro e adesso con meno servizi essenziali». «Oggi – gli fa eco Gaia De Gregori per il circolo di Fratelli d’Italia di Castiglione della pescaia – si è decisa la chiusura dell’Ufficio Postale della frazione di Buriano e la riduzione dell’orario al pubblico di quello di Punta Ala. Ricordiamo a Poste che appartiene al Ministero dell’Economia e Finanze, non è un’azienda con capitale privato. Continueremo la nostra battaglia nelle sedi più opportune».
«Ho appreso con amarezza che nei piani di Poste Italiane Spa si parla della chiusura degli sportelli collocati nelle piccole frazioni presenti in gran parte del territorio italiano, tra questi anche il “nostro “ufficio di Talamone – interviene Roberto Berardi, consigliere comunale di Forza Italia ad Orbetello -. Il taglio di questo servizio, per i residenti della frazione, soprattutto per quella fascia più debole, rappresentata dagli anziani, creerà non pochi disagi. Anche se l’ufficio in questione, già da diversi anni, svolge un orario ridotto al pubblico, garantisce comunque un servizio. Con la chiusura definitiva verrà tolta l’opportunità ai residenti della frazione di usufruire della vasta gamma di prodotti che l’ufficio postale offre. Dobbiamo adoperarci affinché questo non accada o quanto meno trovare soluzioni alternative che possano garantire un disagio minore per far si che nel nostro comune non esistono cittadini di serie A e di serie B».
«La chiusura dell’ufficio di Torniella viola in modo eclatante l’accordo stato\poste italiane sulla funzione sociale di un servizio postale giornaliero, già ridotto a soli tre giorni settimanali, fino ad oggi a servizio degli utenti della frazioni di Torniella e Piloni – affermano Moreno Bellettini e Simonetta Baccetti di “Insieme per Roccastrada” -. Utenti prevalentemente anziani con evidenti difficoltà a spostamenti di decine di chilometri per usufruire di un servizio sufficientemente valido. Attualmente l’ufficio postale pur nella sua ridotta apertura, mitiga parte dei disagi dovuti alla carenza di servizi, contenendo in qualche modo l’esodo dei residenti verso centri più grandi muniti di servizi migliori. Preservando parti importanti del territorio dall’abbandono e il conseguente degrado. Privare 300/400 cittadini di un servizio pubblico che aiuta in modo determinante il sopravvivere di un buon turismo estivo e durante l’inverno quello legato alla attività venatoria, significa dare un ulteriore colpo mortale a una comunità senza nessuna presenza pubblica nel proprio territorio».
«La chiusura dell’ufficio postale di Torniella (peraltro già aperto solo 3 giorni alla settimana) con decorrenza 13 aprile, viene giustificata “dalla necessità di adeguare l’offerta di Poste Italiane alla effettiva domanda dei servizi postali nel Territorio Comunale” – affermano Canzio Papini e Alberto Tuliani della lista “Il comune di tutti” di Roccastrada -. Una logica “aziendale” che non tiene conto dei disagi che essa provocherà alle persone, in maggioranza anziane, abitanti a Torniella. In questi momenti “maggioranza ed opposizione” non esistono più, esiste solo la salvaguardia della qualità della vita della comunità. Ci dichiariamo pronti a supportare tutte le iniziative che il sindaco sicuramente prenderà e le eventuali manifestazioni che, con civiltà, la Popolazione di Torniella vorrà organizzare per impedire la chiusura dell’ufficio postale».