di Barbara Farnetani
GROSSETO – Gli agricoltori si mobilitano con un sit-in in piazza. Le modifiche apportate dal governo all’Imu agricola non convincono Cia e Confagricoltura che affermano «Sino a quando ci sarà anche un solo comune che dovrà pagare l’Imu, sino a quando ci sarà anche un solo agricoltore, noi non saremo soddisfatti» affermano Enrico Rabazzi e Anton Francesco Vivarelli Colonna, che presentano la manifestazione del 10 febbraio prossimo, quando porteranno in piazza, a Grosseto, agricoltori e trattori.
«Il settore è al collasso – affermano i presidenti delle due associazioni di categoria – la gente deve saper il disagio in cui stiamo vivendo: il Governo ci sta condannando. Sono tutta una serie di gocce che messe assieme fanno un nubifragio». La manifestazione si svolgerà in contemporanea in tutto il centro Italia, il 10 di febbraio. Il corteo partirà da piazza della vasca e si fermerà in via 4 novembre, quel tratto di strada tra il corso e piazza Rosselli. Qui gli agricoltori avranno la possibilità di fare il proprio sit-in, usando il cassone di un trattore da palco. Si aspettano 2-300 persone ma l’invito è aperto a tutti.
La scelta del 10 è ovviamente simbolica. È infatti la data in cui scade il pagamento dell’Imu. Pagamento che le associazioni invitano a non fare. Ci sarà poi, semmai, la possibilità di fare un ravvedimento. Le associazioni hanno comunque messo in campo un pool di avvocati, e l’intenzione è quella di promuovere un ricorso collettivo «arriveremo sino alla Corte europea se necessario».
«Il Governo – sottolineano Vivarelli Colonna e Rabazzi – continua ad interpretare il settore agricolo come un bancomat da cui prelevare risorse. In miliardi di euro per i fabbricati rurali strumentali nel 2014 si è avuto un aggravio di 40 milioni di euro. 150 per Imu e Tasi, 350 per revisione zone esenti montane a fini Imu, 50 rivalutazione redditi agrari, 17 per abrogazione norme Irpef, 160 gasolio agricolo il tutto per un totale di 767 milioni di euro».
Sull’Imu Cia e Confagricoltura attaccano poi Coldiretti «per loro questa legge va bene, noi invece non saremo contenti fintanto pagherà anche solo un agricoltore».
Oltre all’Imu agricola, le cui modifiche non soddisfano le associazioni, c’è la storia dei carburanti agricoli. Per il secondo anno la legge di stabilità ha ridotto i quantitativi si carburanti acquistabili a prezzi agevolati. Costringendo gli agricoltori ad andare al distributore per quello che manca. Infine ci sono le calamità naturali, e i predatori. Basti pensare alle ultime emergenze maltempo subite dalla Maremma con i danni alle coltivazioni alle attrezzature e spesso anche alle case e rimesse. I risarcimenti sono stati esigui, attorno al 10% rispetto ai danni accertati. Niente per le scorte o le mancate produzioni.