di Sabino Zuppa
MONTE ARGENTARIO – Il Comune di Monte Argentario lancia un SOS per combattere il problema dell’erosione costiera, che rischia di portarsi via pezzi importanti delle spiagge più caratteristiche del promontorio. Dopo una dettagliata relazione dei suoi uffici dei lavori pubblici, infatti, l’amministrazione del sindaco Arturo Cerulli ha appena affidato un incarico di circa 35 mila euro per la redazione di un progetto mirato ad ottenere l’autorizzazione per la manutenzione ordinaria degli arenili più disastrati a causa delle mareggiate, delle correnti e delle conseguenze delle alluvioni nell’entroterra. Un’attività che, confermano dal Comune, non può subire ulteriori ritardi per non consegnare al turismo estivo delle spiagge solo parzialmente fruibili.
I luoghi in questione sono sette, uno più caratteristico e conosciuto dell’altro: la spiaggia Gerini, nota anche come Bagni Domiziano che si trova lungo la strada che conduce a Porto Santo Stefano subito dopo Santa Liberata, la spiaggia della Soda, località ciottolosa che si trova sempre nella stessa direzione e che precede la spiaggia del Pozzarello, la quale prende il nome dall’omonima località. Ed ancora, a seguire, la spiaggia di sassi della Cantoniera, quella della Marinella appena liberata dallo scheletro del ristorante Palombaro, la spiaggia Moletto che si trova alla fine del lungomare ed infine il Siluripedio, subito dopo la residenza della guardia costiera. Tutti luoghi affascinanti e frequentati sia da turisti che dai residenti che necessiterebbero dell’apporto di materiali idonei per permetterne la fruizione, oltre a preservarne l’esistenza.
Ad occuparsi della studio sarà il geologo Massimo Fanti della società Hera di Grosseto che eseguirà lo studio ambientale per l’ottenimento dell’autorizzazione dell’autorità competente: un’attività che sarà preceduta da rilievi batimetrici su ogni singolo tratto di spiaggia, da uno studio meteo marino su tutto il tratto di litorale interessato, da un rilievo topografico di dettaglio delle linee di costa, dal prelievo di campioni di sedimento che saranno sottoposti ad adeguata analisi ed infine dalla individuazione delle cave dove attingere il materiale per effettuare il ripascimento.