di Sabino Zuppa
GROSSETO – La Maremma tira ancora e conferma, in un anno di crisi come il 2014, tutto il suo appeal, ma alla fin dei conti non riesce ad impedire una diminuzione delle presenze turistiche su tutto il suo territorio e di conseguenza degli incassi degli operatori del settore. Questo il responso ufficioso delle statistiche sulle presenze turistiche dello scorso anno raccolte dalla Provincia di Grosseto, che pare rimarrà anche in futuro l’unico incarico riguardante il settore dell’accoglienza per il nuovo Ente provinciale.
I risultati aggregati di tutti i 28 comuni, catalogati in base alle segnalazioni mensili di più di 2000 aziende, parlano infatti di un aumento degli arrivi che sono passati da 1.037.188 a 1.069.509, un + 3,12% che la dice lunga sulla tenuta dell’appeal maremmano, ma che al tempo stesso si collega ad un calo delle presenze turistiche di circa 40 mila unità che, seppur lieve rispetto ad altri luoghi della Toscana, rappresenta una diminuzione di ricavi e profitti per gli operatori del settore. Ed il motivo appare abbastanza chiaro: la gente è rimasta meno tempo in vacanza e quindi ha speso molto meno sia nelle strutture di arrivo che in tutte quelle riguardanti l’indotto. La motivazione economica dei novi flussi salta fuori anche da un’analisi più particolareggiata che, purtroppo, evidenzia una diminuzione degli arrivi dei turisti stranieri che diventa poi preoccupante analizzando le loro presenze che sono calate del 3.3% rispetto al 2013.
Dunque anche chi arriva dall’estero rimane meno in vacanza, forse per lo stesso motivo che ha indotto gli italiani a non allontanarsi dalle proprie città e a frequentare di più luoghi come la Maremma. Si perché il calo degli stranieri è stato sorprendentemente attutito da un aumento del flusso nazionale che, per motivi di budget, ha scelto tra le mete più vicine. Altro elemento interessante, che però si riconduce al solito filone, sta negli aumenti degli arrivi e delle presenze nel settore extra alberghiero. Si parla del 3,73% e del 2,42% che evidenziano come ormai il visitatore prediliga, quando può, gli agriturismi ed i villaggi turistici a dispetto delle residenze alberghiere che hanno avuto comunque un saldo positivo riguardo agli arrivi, ma hanno registrato un calo del 7,6% delle presenze.
In pratica toccate e fughe per le strutture con più servizi e più costose, che hanno senz’altro messo in difficoltà gli albergatori. In definitiva, una stagione a luci ed ombre, sul quale ha influito anche il meteo estivo molto incerto sul cui proseguo, per il 2015, grava anche l’incognita delle competenze in materia di turismo: la Provincia sta cambiando e tagliando i suoi campi d’azione e, a parte i conteggi statistici, tutto il resto riguardante il turismo sarà passato di mano.