ISOLA DEL GIGLIO – Lo aveva promesso quando il relitto a luglio aveva lasciato il Giglio per l’ultimo viaggio verso Genova. Oggi è tornato sull’isola. Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti non ha voluto mancare al 3/o anniversario del naufragio della Concordia, per ricordare le 32 vittime.
“Sono al Giglio in rappresentanza del Governo per testimoniare il profondo rispetto delle vittime. Non ricordarle doverosamente sarebbe come ucciderle due volte” le parole di Galletti al suo arrivo. Alla messa di suffragio, nella chiesa di Giglio Porto, insieme a tanti gigliesi che quella notte aprirono le porte delle loro case e al sindaco Sergio Ortelli che da terra coordinò i primi soccorsi, anche il capo della Protezione civile Franco Gabrielli e una rappresentanza di Costa.
E se i naufraghi e i parenti delle vittime alla fine sono risultati assenti, molti protagonisti di quella drammatica notte tra i soccorritori, come il comandante Gregorio De Falco, hanno voluto essere presenti. “Sono stato punito ma rifarei esattamente tutto quello che ho fatto quella notte” – ha detto De Falco -. L’isola del Giglio rimarrà indissolubilmente legata alla tragica vicenda del naufragio della Concordia così come la mia vita. Dobbiamo ricordare per sempre le vittime e la solidarietà dei gigliesi”.
Al termine della messa – in chiesa i bambini hanno letto anche alcune preghiere -, a bordo di una motovedetta della Guardia costiera ministro e sindaco, sempre in ricordo delle vittime, hanno gettato una corona di rose e gerbere a pochi metri dalla Gabbianara, lo specchio di mare su cui era adagiato il relitto, mentre le sirene delle imbarcazioni hanno suonato per alcuni secondi. “Il terzo anniversario – ha detto Gabrielli – nasce dal dolore e questo non dobbiamo mai dimenticarlo” mentre il ministro ha ricordato come nel “successo dell’operazione di rimozione” non ci sia stato alcun “trionfalismo” se non un “atto dovuto nei confronti del Giglio” con le operazioni di ripristino che “rimangono l’obiettivo principale”.
Una richiesta, quella della restituzione dei fondali ripuliti dall’area di cantiere, fatta dal sindaco Ortelli: “Solo con il ripristino dei fondali potremo rivendicare l’identità e la dignità di una delle più belle isole” italiane. “La nostra drammatica esperienza è stata una prova durissima che ancora paghiamo con conseguenze sotto il profilo economico, sociale e ambientale” ha concluso. I lavori hanno preso il via dalla fine di dicembre: la rimozione e lo smaltimento dei detriti riguarda una superficie di 4.000 mq. Tecnici, sommozzatori ed equipaggi dei mezzi navali della società Micoperi, 85 persone che potranno raggiungere un massimo di circa 150 addetti, sono impegnate per concludere le sei fasi in cui si sviluppa il progetto, costo 85 milioni di dollari per una durata stimata in 15 mesi.
“I lavori di ripristino ambientale vanno avanti così come previsto” ha rassicurato il ministro. E sulla questione ancora aperta della possibilità di lasciare le piattaforme sul fondale ha concluso: “La rimozione è indispensabile sia dal punto di vista legale che ambientale”. La commemorazione si è conclusa alle 21.30 con la processione dalla chiesa di Giglio Porto al molo rosso e la benedizione della lapide con i nomi di chi ha perso la vita nel naufragio e la ‘tufata’ delle sirene delle imbarcazioni alle 21.45.7″, l’orario dell’impatto della nave contro le Scole.