di Barbara Farnetani
GROSSETO – “Una vita da social” si chiama così l’iniziativa organizzata dalla polizia postale e rivolta ai ragazzi delle scuole per insegnare come utilizzare in modo consapevole e senza rischi i molti social su cui si interfacciano i ragazzi. Rischi di ogni genere, da quello di essere preda di qualche malintenzionato a quello di commettere, a volte non troppo consapevolmente, un reato.
Si va dai ragazzi che rubano l’account di un compagno di classe per poi metterlo in ridicolo, incorrendo nei reati di intrusione informatica sostituzione di persona e nei casi più gravi anche di cyberbullismo. A chi invece, credendosi al sicuro dietro uno schermo, nella solitudine della propria stanza, diventa facile preda di personaggi che girano in rete, magari spacciandosi per coetanei finendo vittima di truffe o peggio di pedofili, o ancora di chi invia foto un po’ osé magari all’amica o al fidanzato e poi queste immagini finiscono in rete, diventando virali.
Il 14 il camion farà tappa a Grosseto, in piazza Dante, prima “fermata” di questo tour nazionale (info QUI e QUI). Sino alle 14 si alterneranno otto classi delle scuole medie, poi l’accesso sarà consentito a tutti i cittadini che vogliano informarsi e magari saperne di più sui rischi che si annidano in internet, specie per i minorenni.
L’iniziativa, che ha avuto il patrocinio del comune di grosseto, inizierà la nostra città per un solo giorno. «L’amministrazione è particolarmente contenta di dare il proprio patrocinio ad un’iniziativa importante e di rilievo come questa – ha affermato il vicesindaco Paolo Borghi -. Conosciamo le insidie che si nascondono nell’utilizzo di internet. I social media sono una finestra in un mondo spesso ignoto e oscuro. Oggi tramite internet si possono fare tante cose: è necessario farlo bene e nel rispetto della legge». Borghi ha poi concluso sottolineando l’importanza della sezione di polizia postale, e come non si possa rinunciare a questo servizio, in un ambito così delicato, neppure in un’ottica di spending review, chiedendo di fatto il ripensamento di certe politiche che portano alla riduzione dei servizi.
«Da tre anni – afferma il dirigente della polizia postale Stefano Niccoli – abbiamo firmato con l’amministrazione un protocollo di intesa per portare avanti alcune iniziative nelle scuole proprio per un uso responsabile e prudente del web. Spesso i ragazzi pensano sia tutto lecito e invece non è così. Anche per questo le scuole che non sono state estratte per la giornata del 14 avranno comunque modo di incontrare i nostri agenti ed essere informate».
La scelta è caduta appositamente sulle classi medie, perché è l’età in cui in genere ci si affaccia ai social media e però si è ancora indifesi, molto più che non alle superiori.