di Sabino Zuppa
CAPALBIO – Sta per arrivare ad una svolta il percorso di tutela ambientale della zona del Comune di Capalbio che nel 2001 e nel 2004 fu interessata da incendi della Eurocom, una società che risiedeva alla Torba e che si occupava dello stoccaggio e del trattamento di rifiuti.
A poco più di dieci anni di distanza dal secondo episodio, era il novembre 2004, il Comune di Capalbio ha avuto finalmente la possibilità di poter deliberare un piano di investigazione antinquinamento grazie a 50 mila euro di fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana e confluiti a questo scopo nel bilancio della Piccola Atene.
Un’operazione mirata alla tutela della zona contenente l’oasi protetta del Lago di Burano e riguardo alla quale si dovrà procedere a tutta una serie di rilievi di analisi ambientale, costituiti da carotaggi e prelievi delle acque superficiali tramite i quali si dovrà stabilire se esistono ancora dei residui di quel tragico episodio che mise in allarme tutta la popolazione locale.
Il 24 novembre 2001 l’impianto, infatti, fu interessato da un violento incendio nel quale andarono a fuoco alcuni fusti di rifiuti industriali. Secondo il racconto degli abitati si sviluppò una densa nube di fumo che solo grazie alla presenza del forte vento di tramontana, che la spinse verso il mare, non determinò conseguenze ben più gravi.
Purtroppo sino ad oggi non si è riusciti ancora a fare nulla riguardo alla verifica delle condizioni ambientali e delle eventuali conseguenze, soprattutto perché negli anni seguenti la Eurocom è fallita e quindi gli oneri per l’attuazione del processo di ispezione furono inseriti all’interno dell’accordo di programma per la tutela delle acque del Lago di Burano, ed a carico del Ministero dell’Ambiente con il soggetto attuatore che era la Provincia di Grosseto, quale Ente che aveva autorizzato l’impianto. Ma visto il cambio storico riguardante gli enti provinciali, avvenuto in tempi recenti, si è poi deciso che fosse il Comune di Capalbio a diventare il soggetto attuatore così da riuscire finalmente a fare le giuste verifiche del caso.