Grosseto – «Tonini come Schettino». E’ dura la replica dei vertici provinciali e comunali del Pd nei confronti dell’ex gruppo dirigente del circolo di Casteani e Castellaccia e sopratutto nei confronti di Daniele Tonini, ormai fuori dal partito.
«Macché defenestrazione della ‘dissidenza’ – scrivono Barbara Pinzuti (nella foto), segretaria provinciale del Pd e Massimo Vigni, segretario dell’Unione Comunale di Gavorrano – : la richiesta di ricambio nella dirigenza del Pd di Casteani è stata resa necessaria dalla evidente inadeguatezza del gruppo dirigente a gestire iniziativa politica e democrazia in un circolo ormai completamente immobilizzato. A partire dal risultato estremamente negativo ottenuto in campagna elettorale, con una sola preferenza ottenuta dal Pd nel seggio di Casteani, nonostante l’impegno preso. Segno evidente che non solo gli iscritti ma neanche il gruppo dirigente non ha votato per il proprio partito. Questo anche a seguito della scelta di non presentare una proprio candidato in lista; scelta grave maturata senza mai aver convocato gli iscritti del circolo».
«Più volte abbiamo sollecitato Tonini – aggiungono – ad accettare la candidatura, tanto per dimostrare i metodi ‘barbarici’ che il partito comunale e provinciale ha usato nei suoi confronti, ma abbiamo incontrato un netto rifiuto, segno di un evidente disimpegno del coordinatore del circolo a dare un contributo fattivo al partito democratico. Disimpegno che è continuato nei mesi successivi, non essendo mai stata organizzata un’iniziativa politica, non avendo mai dato un contributo, neanche di presenza, a quelle organizzate dall’unione comunale, non avendo mai coinvolto gli iscritti nella vita del partito. Quest’ultima in particolare è una mancanza molto grave, essendo gli iscritti la linfa vitale della democrazia interna. Per Tonini, che lamenta i metodi ‘autoritari’ del segretario comunale e provinciale, val bene il detto popolare per cui chi predica bene spesso razzola male. Insomma, se da una parte venivano chieste delle tessere, non si è capito quale fosse il significato e il contenuto politico necessariamente corrispondente al gesto dell’iscrizione. Durante l’assemblea, infatti, il segretario comunale ha posto questioni di governo del territorio, quali il trasferimento del comune ai bagnetti, o il raddoppio dell’Irpef, rispetto alle quali non si è compresa la posizione dei presenti».
«Insomma – concludono i due segretari -, nel circolo di Casteani c’è bisogno di un rilancio dell’attività e dell’iniziativa politica, e di un rinnovamento alla guida del partito, anche alla luce del fatto che il ‘rottamatore’ Tonini – e questo vale per il già richiamato detto popolare – era segretario del circolo del Pd già da 5 anni, dopo che lo era stato addirittura dei Ds. Il segretario uscente, nel breve discordo in cui si presentava dimissionario, prima che la ‘corte’ avesse emesso un qualche verdetto, si paragonava al comandante Schettino, dicendo che però mentre l’altro aveva abbandonato per primo la nave, lui lo avrebbe fatto per ultimo. In realtà, detto questo, se n’è andato mentre l’assemblea è proseguita almeno per un’ora. Ma se non altro c’era un’ammissione nel paragone fatto: quella di aver portato il circolo del Pd di Casteani-Castellaccia al naufragio».