di Sabino Zuppa
MAGLIANO IN TOSCANA – Al via i lavori di ristrutturazione dell’antico torrione della cinta muraria di nord ovest a Magliano in Toscana.
Dopo poco più di due anni dal grande boato provocato dalla frana di quell’angolo storico del paese a seguito delle eccezionali precipitazioni del periodo dell’alluvione dell’ 11-12 novembre 2012 che, di fatto, ne provocarono lo smottamento con conseguente chiusura dell’area circostante, si è infatti giunti alla aggiudicazione definitiva dei lavori ad una ditta di Roma, la Grandi Attività Progettuali Consorzio Stabile Scarl che ha presentato un’offerta di 765 mila euro, comprensivi di tutti i costi e degli oneri della sicurezza.
Dunque, dopo la grande di attesa, i cittadini torneranno a vedere un gran fermento intorno al loro caratteristico monumento che dovrà essere ricostruito sfruttando il materiale che sarà possibile recuperare nella zona crollata, ripulendo e rimurando le antiche pietre che lo hanno da secoli costituito.
«Abbiamo assegnato ufficialmente, alla fine di novembre, l’incarico dei lavori della ricostruzione del torrione a Magliano e la ditta individuata sta già predisponendo il cantiere alla base del luogo di intervento in maniera da partire il più presto possibile – spiega il sindaco del paese, Diego Cinelli – ed è stato un risultato importante raggiunto grazie al grande impegno della nuova amministrazione che si è data molto da fare per accelerare le procedure di intervento. C’è da dire che la vecchia amministrazione aveva perso tempo, in pratica aveva fatto poco o niente, ed in questi mesi ci siamo dovuti impegnare non poco per selezionare la ditta che aveva i requisiti validi ed adatti a questa importante operazione sul nostro patrimonio storico culturale. Certo non sarà una passeggiata, perché si dovranno recuperare le antiche pietre per ricostruire le mura – conclude il primo cittadino – ma se non ci saranno intoppi questo sarà l’ultimo natale che i maglianesi passeranno senza che il loro monumento sia stato sistemato. Il contratto dovrebbe prevedere circa 300 giorni di tempo, quindi poco meno di un anno, anche se si dovrà fare i conti con il meteo che speriamo, almeno da ora in poi, cominci ad essere più clemente anche in vista di questo tipo di attività».