di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Dall’idea al mercato, spesso manca il collegamento necessario. Per questo motivo Confartigianato, collaborazione con il Centro sviluppo brevetti, lancia lo “sportello dell’inventore”, strumento in grado di supportare, nel percorso da intraprendere, tutte quelle aziende che vogliono introdurre sul mercato le loro idee. L’obiettivo ha un duplice scopo però: da un lato aiutare gli inventori a non disperdere le loro intuizioni, contribuendo al completamento del percorso, dall’altra sostenere le aziende a innovare la propria produzione, attraverso la ricerca di brevetti già esistenti. «E’ un ulteriore servizio messo a disposizione delle aziende artigianali del territorio – spiega il segretario generale di Confartigianato Grosseto Mauro Ciani -, attraverso la semplificazione burocratica e il sostegno alle nuove idee. E’ il segnale che in Maremma c’è molta attenzione all’innovazione., perché solo così sarà possibile uscire dal tunnel della recessione».
I numeri del resto parlano chiaro, in Italia ogni anno vengono depositati 70mila brevetti, ma solo 15mila sono potenziali prodotti da immettere sul mercato. Di questi però, pochissimi vedono la luce della commercializzazione. «A gran parte dei brevetti manca la parte del “dopo”, quella che trasforma l’idea in mercato – afferma Amulio Gubbini, presidente e amministrato delegato del Centro sviluppo brevetti -. La nostra esperienza arriva da dieci anni di attività che sono serviti per mettere a sistema questo metodo. La funzione non è solo quella di agevolare il compito di arrivo sul mercato del prodotto brevettato, ma anche di analisi. Spesso ci accorgiamo che alcune idee non possono essere sviluppate e quindi è meglio fermarsi prima, con risparmio evidente di risorse da mettere in campo. Oggi troppe volte, nel complesso, manca il coraggio. Le aziende sono in profonda difficoltà finanziaria, per questo riteniamo che questo coraggio debba essere tirato fuori, sia agevolando il percorso dell’inventore che guidando le aziende alla ricerca del prodotto in grado di ampliare l’offerta da mettere in campo».
Gli esempi positivi non mancano, dalla bicicletta che pedala all’indietro, alla sella che non lacera il collo del cavallo, passando per la culla che diventa seggiolone e poi scrivania, fino ad arrivare al materasso con il buco per chi ha problemi di cervicale. Il tutto malgrado il percorso non sia esente da difficoltà, basti pensare che per arrivare dall’idea al mercato occorrono minimo 3 anni di sviluppo. Con lo sportello dell’inventore, disponibile adesso anche presso la sede di Confartigianato, in via Monterosa, si punta in ogni caso allo sviluppo di un nuovo modello, incentivando tutto coloro che hanno l’intuizione giusta, oppure sono alla ricerca dell’idea in grado di risollevare le sorti della propria azienda.