Gavorrano – Dopo il rinvio dell’udienza in Corte d’Appello al 28 febbraio, giorno in cui si dovrebbe decidere sulle sorti della legislatura e dell’amministrazione targata Centrosinistra Gavorranese, prime reazioni dal mondo politico locale. A chiedere le dimissioni del sindaco Borghi è il Popolo della Libertà che vede nei prossimi mesi una condizione di incertezza sul futuro del comune che potrebbe paralizzare l’attività amministrativa.
La decisione di far slittare l’udienza, dopo la presentazione delle eccezioni da parte dell’Avvocatura di Stato, ha di fatto cancellato la possibilità di far tornare alle urne i gavorranesi nel 2012 anche se la sentenza confermasse l’ineleggibilità di Massimo Borghi. Una questione di date e di termini stabiliti dalla legge: nei comuni dove per ragioni diverse il mandato si conclude prima della scadenza naturale si può votare nell’anno in corso solo se i motivi che hanno provocato la fine anticipata della legislatura si verificano prima del 24 febbraio, quattro giorni prima dell’udienza “fiorentina”.
Il Pdl non ha dubbi: la soluzione per uscire da questa “palude” sono le dimissioni del sindaco. Questo consentirebbe di tornare a votare già nella prossima primavera (purché le dimissioni siano esecutive prima del 24 di febbraio).
«La situazione generale del nostro Comune – scrivono dal circolo Pdl Gavorrano -, a seguito del perdurare di incertezze sulla validità del ruolo da lei rivestito in questa comunità di cittadini, è diventata ormai non più tollerabile. La sua vicenda rischia di diventare una storia infinita, producendo di conseguenza danni sociali difficilmente risolvibili, segnando negativamente vita pubblica e vita istituzionale. C’è impellente urgenza di decisioni strategiche per evitare il blocco amministrativo di Gavorrano e necessità altrettanto irrimandabile di provare a limitare i danni ormai tangibili sul territorio comunale e nella gran parte della comunità dei cittadini».
«E’ necessario porre fine a questa situazione di instabilità governativa che ormai si protrae, tra le dimissioni del suo Gruppo Consiliare nel 2010, commissariamento successivo, nuove elezioni 2011, fin dalla sua discesa in campo nelle Primarie della coalizione del CentroSinistra locale nel febbraio 2009. Secondo il nostro pensiero, l’interesse pubblico ha valore assoluto e primario, rispetto a tutte le altre questioni di parte, che, seppur legittime, non possono portare all’agonia definitiva la società gavorranese. Qui non sono in gioco i valori delle parti politiche e dei consensi personali: qui è in ballo il futuro sociale ed economico di Gavorrano».
«Le chiediamo perciò – è così che si conclude la lettera al sindaco – di appellarsi con la sua coscienza a tali riflessioni, dimettersi da Sindaco e consentire quindi alla popolazione di tornare presto alle urne per scegliersi liberamente un futuro migliore, possibilmente stabile e che garantisca la fine del caos ormai regnante su tutte le realtà comunali di Gavorrano».