MASSA MARITTIMA – Sono passati solo 15 giorni dalla notizia dell’accreditamento CETS e al geoparco delle Colline Metallifere continuano ad arrivare proposte, adesioni. Un riscontro oltre le aspettative rispetto all’interesse per la celebre Carta.
Sarà che delle prime 46 Azioni programmate e finanziate a suo tempo con le istituzioni locali e gli operatori economici del comprensorio alcune sono state già realizzate, altre stanno mettendo le gambe, cioè risultano in fase di programmazione e presto arriveranno i risultati.
Insomma sempre di più il settore turistico, nella zona nord, prova a fare il salto di qualità. Ma non c’è solo turismo nel pacchetto CETS. Lo dimostra Massa Marittima, dove si è svolto di recente un tavolo partecipativo plenario sull’agricoltura, con ben 85 partecipanti – un’autentica sorpresa. Fin dall’inizio questi operatori sono stati suddivisi in tre tavoli tematici, due coordinati dal Comune e uno, appunto, dal geoparco.
Il Comune di Massa Marittima, grazie al primo cittadino Marcello Giuntini, ma soprattutto all’impegno e alla convinzione del consigliere comunale Alessio Guazzini, ha attivato una serie di incontri finalizzati a coinvolgere coloro che operano in agricoltura nel territorio massetano.
Il modello metodologico utilizzato, ovviamente, è quello previsto dalla CETS, così come il cosiddetto ‘sfondo valoriale’. Il geoparco ha svolto, attraverso il facilitatore Fabrizio Santini, un ruolo di coordinamento e supervisione. Come previsto dalla CETS, infatti, in ogni Azione il geoparco deve assumere un ruolo aggregante. E qui di azioni in cantiere ce ne sono diverse. Tanta carne che sta per essere messa al fuoco.
I tre tavoli avevano le seguenti tematiche: T1 – Agricoltura di produzione primaria (tutto ciò che l’agricoltura produce e può esser venduto tal quale: semi, olive, ceci, pomodori); T2 – Agricoltura intesa come zootecnia-allevamento (qui si è parlato a lungo del mattatoio di Massa, che con la nuova gestione, a partire da gennaio 2015, potrà anche commercializzare per la media distribuzione, i ristoranti e i clienti privati). Infine il T3 – quello preso in carico dal geoparco – dove si parla di a gricoltura di trasformazione, cioè quella dei prodotti (marmellate, olio, farine) e dei servizi (agriturismo, didattica, ristorazione, sport all’aria aperta).
Dopo mesi di confronto, scambio di opinioni ed esperienze, discussioni sulle proposte, giovedì 20 novembre, come detto, sono state tirate le fila del progetto al palazzo dell’Abbondanza. Nel corso della serata il direttore Alessandra Casini ha sottolineato come il geoparco, oggi e in futuro, intende stare vicino ai cittadini, alle amministrazioni e agli imprenditori del territorio, nell’ottica dell’impostazione inclusiva prevista da EGGN e CETS.
Preso, quindi, il Piano con le 46 azioni iniziali a sostegno dell’imprenditoria del turismo, verrà integrato con numerose altre azioni incentrate su uno sviluppo economico sostenibile. Solo per fare un paio di esempi, il biker Simone Gorelli, istruttore di mountain bike e sportivo poliedrico, ha proposto un interessante progetto di sentieristica GPS per mountain-bike, bici da strada, cavallo, running, trekking e nordic walking. Un intervento davvero interessante e completo. Altra proposta significativa e originale quella di Giacomo Fedele, dottorando in scienze dell’alimentazione a Pisa, che ha parlato di nuove tecnologie di trasformazione degli alimenti da integrare con la tradizione delle colture locali. E a questo tema si è agganciato anche Fabrizio Ferrari (condotta Slow Food Monteregio), da sempre partner del geoparco.
Nel quinquennio 2015-2019, quindi, il geoparco cercherà di uniformare tutte le proposte avanzate ai 10 principi Cets, una sorta di vangelo della sostenibilità, fissando degli obiettivi da raggiungere sulla base di costi e tempi certi per la realizzazione. Concluso il prestigioso accreditamento, insomma, il geoparco non ha dormito sugli allori, rimettendosi subito in pista con rinnovato entusiasmo per affrontare tante altre sfide, a partire da questa a Massa Marittima.