GROSSETO – Una manovra da lacrime e sangue. Questa volta è proprio il caso di dirlo perché tra gli effetti della riforma Delrio e quelli della legge di stabilità (ancora in via di definizione) la provincia di Grosseto subirà tagli per 6,6 milioni di euro.
Una riduzione, rispetto al passato, pari al 18,6% che metterà in crisi i conti dell’ente. Una situazione molto rischiosa sia in termini di Patto di stabilità sia, di conseguenza, per i riflessi sul personale.
Eppure la provincia di Grosseto, in Toscana, viene considerata la più virtuosa. Secondo i dati ufficiali dell’Upi (Unione Province Italiane) infatti è quella che in termini percentuali subisce i minori tagli grazie soprattutto alle gestione del passato e all’assenza di incapienze (delle dieci province toscane Grosseto è l’unica a non averle insieme ad Arezzo e Siena).
Lacrime e sangue dunque. Una mannaia che non lascia molto spazio e che per il momento ha prodotto già un primo soframento del Patto di stabilità. A illustrare la nuova condizione di incertezza della provincia è stato il presidente Emilio Bonifazi in apertura della prima assemblea dei sindaci che si è riunita oggi a Palazzo Aldobraneschi. L’organo che riunisce tutti i primi cittadini maremmani, è del tutto nuovo ed è stato introdotto proprio dalla riforma Delrio.
«Al 31 ottobre lo squilibrio rispetto al Patto di stabilità – ha detto Bonifazi – è di circa 5 milioni di euro. Non credo che riusciremo a recuperare tutte questa risorse considerato anche che quest’anno dovremo versare allo Stato un ulteriore contributo di 2,5 milioni di euro».
A preoccupare di più in questo momento è la questione legata al personale. Nel caso infatti di uno sforamento del Patto si dovrebbe intervenire questi sicuramente sulle spese del personale che ammontano a oltre 17 milioni di euro. A rischio ci sarebbero quindi i contratti a tempo determinato così come ribadito anche da sindacati e lavoratori nella manifestazione di piazza dello scorso 12 novembre.
Per quanto riguarda invece il bilancio l’assemblea si è espressa sull’assestamento di bilancio che prevede l’impiego dei 2,2 milioni di avanzo di ammnistrazione 2013 per coprire lo squilibrio di gestione del 2014.
La prima assemblea: chi c’era e chi no – La prima assemblea dei sindaci avrebbe dovuto vedere la presenza di tutti e 28 sindaci della provincia di Grosseto, ma in questa prima seduta ci sono state diverse assenze.
Il numero legale è stato rispettato (combinazione tra la presenza di un terzo dei sindaci, 9, e maggioranza della popolazione, 110 mila abitanti), ma a mancare sono stati ben 8 sindaci (28%). Ecco tutti gli assenti: Claudio Franci (Castel del Piano), Iacopo Marini (Arcidosso), Sergio Ortelli (Giglio), Marcello Giuntini (Massa Marittima), Nicola Verruzzi (Montieri), Pierluigi Camilli (Pitigliano), Marcello Stella (Scarlino), Miranda Brugi (Semproniano).