di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
GROSSETO – L’agricoltura rimane in Maremma il settore trainante, un’economia in grado di affermarsi anche a livello regionale dove rimane la realtà più importante. A dirlo sono i dati presentati all’assemblea provinciale di Confagricoltura, riunita oggi al polo fieristico del Madonnino.
Numeri che parlano chiaro, ma che non bastano per un settore che negli ultimi anni ha subito alcune scelte discutibili. In Maremma ci sono 12 mila aziende agricole (18% della Toscana) con una superficie media di 15 ettari. Soltanto di superfici seminative la provincia di Grosseto conta 76.500 ettari, 27% della Toscana, una percentuale che sale al 30% se si parla soltanto di grano duro. Ma La Maremma è anche leader per la coltivazione del pomodoro: in questo caso la superficie coltivata rappresenta il 63% i quella Toscana. Dati importanti anche per quanto riguarda il settore degli allevamenti: qui ci sono il 63% degli ovini e il 25% dei bovini della Toscana. E l’agricoltura qui, in Maremma, significa anche futuro perché è in provincia di Grosseto che si concentra una delle percentuali più alte di giovani imprenditori: sono il 18% sul totale regionale.
«C’è bisogno di maggiore attenzione per l’agricoltura» ha detto il presidente provinciale Anton Francesco Vivarelli Colonna (nella foto) nell’intervento di apertura dell’assemblea. Tra le priorità per Confagricoltura è necessario “mettere subito una pezza” sulla questione fiscale. «Serve una detassazione dei terreni e dei fabbricati altrimenti gli imprenditori agricoli non ce la faranno. Noi vogliamo lavorare e produrre reddito, ma dobbiamo capire quanto sia difficile in questo contesto considerando anche i danni provocati dalle alluvioni e dai cambiamenti climatici».
E il problema del reddito delle imprese è stato messo in evidenza anche da Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative e Conserve Italia, che ha partecipato all’assemblea insieme al presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi e al presidente della commissione agricoltura della Camera Luca Sani.
«Mentre in altri paesi d’Europa – ha detto Gardini -, come la Germania, le imprese agricole vedono crescere il loro reddito in Italia questo diminuisce. C’è bisogno di cambiare il sistema dei mercati e aprirne di nuovi per competere grazie alla qualità delle nostre produzioni».
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