ALBERESE – Si dice meravigliata Lucia Naviglio, presidente del comitato scientifico dell’Ente Parco della Maremma per le affermazioni di Giacomo Gori, consigliere comunale dei 5 Stelle e di Ugo Corrieri del comitato Salviamo la pineta in merito alle «supposte anomalie procedurali che vengono attribuite all’Ente Parco della Maremma per ottenere il parere del Comitato Scientifico a proposito del progetto di ricostituzione del potenziale forestale della pineta San Carlo».
«Faccio presente che tutti i membri del Comitato conoscono l’area in questione e alcuni di loro vi portano regolarmente gli studenti per lezioni di ecologia – prosegue Lucia Naviglio -: non è stato ritenuto necessario, quindi, un sopralluogo specifico. Il Comitato Scientifico, che è composto da esperti di vari settori ambientali, si è sempre preoccupato di difendere al massimo l’integrità degli ecosistemi del Parco e, in particolare, della biodiversità. È noto come, purtroppo, tutti gli ecosistemi del Parco della Maremma siano di origine “artificiale” ivi comprese le pinete, in quanto ampiamente modellati dall’uomo nel giro di millenni. Non solo, il territorio non appartiene all’Ente Parco, bensì è di privati per cui è necessario cercare di combinare gli interessi ambientali con le esigenze d’uso, qualora compatibili con la tutela di habitat e specie».
«Il Comitato Scientifico si è sempre dato l’obiettivo di fornire tutte le indicazioni utili affinché qualsiasi intervento sul territorio, qualora ritenuto compatibile, venisse eseguito in modo tale da garantire la tutela di tutti gli habitat e di tutte le specie, a cominciare da quelle di interesse comunitario – prosegue Lucia Navigli -. Come usuale, anche nel caso specifico della pineta San Carlo, tutti i membri del Comitato Scientifico hanno ricevuto il progetto e, essendo in grado di ragionare con la propria testa, senza nessuna imbeccata, hanno espresso il loro parere. Poiché alcuni elementi del progetto non erano chiari, sono state richieste ulteriori spiegazioni e, quindi, a maggioranza è stato espresso un parere, che è l’unico atto che fa fede in questa vicenda».
«Da rilevare che, in casi come questo, il parere del Comitato Scientifico non è obbligatorio. Ciò nonostante l’Ente ha ritenuto opportuno e utile richiederlo per la massima garanzia di tutela e trasparenza – si legge ancora nella lettera inviata a Lucia Navigli anche a Gori e Corrieri -. Il Comitato Scientifico ha concesso l’autorizzazione all’intervento subordinandolo, proprio perché la Pineta San Carlo si trova all’interno di un’area protetta, a delle prescrizioni specifiche che l’Ente Parco farà proprie in fase operativa e di controllo. Tanto per puntualizzare, si fa notare che il Comitato Scientifico non si è mai limitato ad approvare documenti preconfezionati, come offensivamente viene detto nella lettera, ma che ognuno di noi è in grado di avere idee proprie e di esprimere decisioni: la bozza del verbale è stata richiesta ai tecnici del Parco per facilitare l’espressione del parere da parte di ognuno e dopo che il progetto è stato discusso verbalmente ed esaminato dal membro del Comitato con competenze specifiche nel settore forestale».
«Tutto quanto concluso in questi anni dal Comitato Scientifico, a cominciare dal ruolo avuto nell’elaborazione e approvazione dei Piani di Gestione dei SIC costieri (che prevedono tipologie di intervento del tipo di quelli proposti), dimostrano l’estrema attenzione che il Comitato ha sempre posto nella tutela degli ecosistemi del Parco – conclude Navigli -, ivi comprese le pinete».
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