di Sabino Zuppa
PORTO SANTO STEFANO – L’annuncio che tutto il mondo della nautica aspettava con ansia al Monte Argentario giunge inaspettatamente dall’ex-assessore Luigi Scotto, recentemente defenestrato dal sindaco Arturo Cerulli. Un evento che, di fatto, concede nuovi indizi sul perché si sia giunti alla revoca delle sue deleghe: «Nella prossima seduta del consiglio regionale del 18-19 novembre sarà approvato definitivamente il Piano Regolatore del porto del Valle – dichiara l’ex-membro della giunta Cerulli – una cosa di cui sono molto contento come appartenente al mondo della nautica di Monte Argentario e che ci tenevo ad annunciare personalmente perché ho lavorato moltissimo, durante il mio mandato, a questo documento che ritengo importantissimo per lo sviluppo economico del nostro territorio. E sono consapevole che questa dichiarazione, a molti, potrà sembrare strana, visto che non faccio più parte dell’amministrazione – insiste Scotto – ma è frutto dei rapporti che ho voluto mantenere con la Regione Toscana per il bene della nautica e dell’economia locale, i quali mi hanno permesso di avere questa informazione».
Dunque l’ex amministratore argentarino, per la prima volta, ammette il suo costante confronto con le forze di centro sinistra che governano la Regione Toscana, elemento che potrebbe essere la vera causa del suo divorzio da Cerulli: «Certo, è inutile nasconderlo – continua lui – il motivo per cui sono stato defenestrato è stata forse la mia determinazione a parlare con tutti gli attori politici che potessero dare un contributo allo sviluppo economico dell’Argentario, e non solo con il centrodestra, come forse avrebbe gradito il sindaco che con questo atteggiamento si è precluso e si continuerà a precludere importanti occasioni per la crescita del nostro promontorio. Evidentemente questa cosa non gli andava giù, ma credo di essermi comportato sempre correttamente. Del resto i rapporti che avevamo con gli altri enti ci portavano ad interloquire con membri della sinistra che governa – conclude lui – e non vedo che c’era di male se questa intesa avrebbe poi potuto giovare al raggiungimento degli obiettivi importanti per l’economia locale del promontorio».