PORTO ERCOLE – Due lettere, due documenti scarsamente conosciuti, che attesterebbero la morte di Michelangelo Merisi detto Caravaggio a Porto Ercole. A portarli all’attenzione di tutti Silvano Vinceti, responsabile della ricerca sui resti del Merisi, che spiega l’origine dei due documenti, del 28 e 31 luglio 1610, ritrovati ad Urbino: si tratta di avvisi spediti da Roma al Duca di Urbino da suoi informatori con la notizia della morte del Caravaggio avvenuta a Porto Ercole, mentre da Napoli tornava a Roma, avendo ottenuto la grazia dal Papa per il delitto commesso il 28 maggio 1606. Ecco cosa c’è scritto nelle lettere: «28 luglio – si è avuto avviso de la morte di Michel Angelo Caravaggio pittore famoso et eccellentissimo nel colorire e ritrarre dal naturale, seguita di suo male in Porto Ercole. 31 luglio – E’ morto Michel Angelo da Caravaggio pittore cellebre a Porto Ercole mentre da Napoli veniva a Roma per la grazia di Sua Santità fattali dal bando capitale che lui haveva».
«Se fossimo in un Paese dove le ricerche storiografiche si fanno con rigore e serietà scientifica – commenta Vinceti – queste due ulteriori prove documentarie sulla morte di Caravaggio a Porto Ercole dovrebbero mettere una parola fine alla ridda di ipotesi che vogliono il Merisi morto in altre località. La mole di certificazioni storiche sul suo decesso all’Argentario è tale da andare oltre ogni ragionevole dubbio: tre storici coevi a Caravaggio, la lettera del nunzio apostolico nel Regno di Napoli, Deodato Gentile, la lettera del viceré di Napoli, tutte queste fonti storiche ci informano che Caravaggio morì a Porto Ercole».