GROSSETO – Venerdì 7 novembre la Diocesi di Grosseto accoglierà fra’ Ibrahim Alsabagh, frate minore della Custodia di Terra Santa e nuovo parroco della comunità latina di Aleppo. Mattina: incontro-testimonianza coi ragazzi dei licei Chelli e delle Medie Madonna delle Grazie. Ore 21, auditorium Addolorata: incontro pubblico con la cittadinanza. “Una luce per la Siria, per illuminare la grande notte di Aleppo”, è il titolo dato all’iniziativa in programma venerdì 7 novembre, quando la Diocesi di Grosseto accoglierà fra’ Ibrahim Alsabagh, frate minore francescano della Custodia di Terra Santa, che nei prossimi giorni prenderà servizio come nuovo parroco della parrocchia latina di Aleppo. P. Ibrahim sta completando i suoi studi a Roma e sta girando l’Italia per portare nelle parrocchie, nelle scuole, in incontri pubblici il racconto delle difficoltà della sua patria e le sfide della comunità cristiana di Aleppo.
Il Vescovo Rodolfo, a distanza esatta di un anno dall’iniziativa “Lampedusa è qui” con cui invitò la comunità grossetana ad unirsi con lui in una fiaccolata silenziosa nel centro storico della città per fare memoria dei tanti migranti morti nel mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste europee in uno dei barconi della disperazione, quest’anno vuol proporre alla riflessione di tutti la drammatica situazione del Medio Oriente e dei cristiani che lì vivono e che sono costretti a fuggire o che, dove resistono, devono affrontare difficoltà molto grandi per sopravvivere. Venerdì 7 novembre fra’ Ibrahim incontrerà, la mattina, gli studenti dei licei Chelli e della scuola media Madonna delle Grazie, mentre la sera alle 21 animerà un incontro pubblico, aperto alla cittadinanza, presso l’auditorium della parrocchia dell’Addolorata, in via Papa Giovanni XXIII.
«Abbiamo scelto questi due momenti – spiega il vescovo Rodolfo – perché occorre ascoltare per poter comprendere storie di quotidiano eroismo, vissuto da cristiani che vedono il loro destino compromesso e reso drammaticamente insicuro e che pure resistono, offrono la loro testimonianza di fiducioso abbandono a Dio. L’ascolto farà bene ai ragazzi e farà bene a noi adulti. Abbiamo scelto l’auditorium dell’Addolorata, perché a settembre quella comunità parrocchiale ha celebrato la propria festa patronale gettando uno sguardo sui cristiani perseguitati in varie parti del mondo ed in continuità con quelle riflessioni, la Chiesa di Grosseto vuol di nuovo porre lo sguardo ed il cuore sui cristiani di Siria».