GAVORRANO – Si intitola “I nidi di rondine” l’ultima fatica letteraria dell’autore gavorranese Simone Pazzaglia. Pazzaglia, dopo il successo di “Un paese di poveri pazzi e cani” e “Amanita” editi con il “Foglio letterario” e molti racconti pubblicati in antologie, pubblica ora, con la casa editrice Historica di Francesco Giubilei, questo nuovo romanzo.
«Un oroscopo, un ragazzino e delle parole che prendono forma – così Pazzaglia, 40 anni, che in passato ha tenuto anche un paio di rubriche sul nostro giornale, racconta la sua ultima opera -. In una calda estate, dentro una pineta, si svolge una partita di calcio tra adolescenti. Nel giro di poco dal gioco si passa a scoperte che in un certo qual modo rendono “grandi”. Ed è proprio in quell’ambiente che si consuma un’ingiustizia che sembra dover rimanere impunita; ma per via della legge che regola tutte le cose ogni azione compiuta subirà la sua retribuzione e ben presto, nel corso degli anni, si appianeranno inesorabilmente tutti i torti».
«Dopo ciò che mi è accaduto – prosegue Pazzaglia in quarta di copertina – è difficile non credere che esista una legge che regola tutte le cose. Chiamatela destino, dio, buddha, legge universale, caso o caos. Insomma fate come volete ma non mi venite a dire che non ci sia un filo sottile che intreccia i destini in uno strano nesso di causalità… C’è qualcosa che ci sovrasta, che ci regola, che dispensa benefici o punizioni e, che ci si creda o no, questo davvero poco importa, prima o poi siamo chiamati a raccogliere tutto ciò che abbiamo seminato. Ciò che abbiamo fatto ci segue come un’ombra e non si scappa, inutile nascondersi, l’ombra prima o poi viene fuori basta solo che spunti il sole».