Torna l’appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”
A cura di Marco Gapsarri
Ello è il nuovo social network che è già stato ribattezzato l'”anti Facebook”. Punta tutto, almeno per adesso, sulla totale assenza di pubblicità e promette di trattare i propri utenti come persone e non come “merce”.
Esiste da Marzo 2014, ma dalla scorsa estate sta crescendo a ritmi vertiginosi.
La prima regola da capire è che non si può entrare in Ello se non invitati da qualcuno. Se sapete quindi di cosa si parla è perchè probabilmente già vi siete iscritti.
Ello è stato fondato da Paul Budnitz, proprietario di un negozio di biciclette del Vermont, nell’intento di creare, parole sue, «una community di gente che si vuole bene»
«Il social di Zuckerberg – afferma Budnitz in una lunga intervista – è talmente pieno di pubblicità che facevo fatica a trovare i miei amici. Non vogliamo fare concorrenza a Facebook. Nella home page del nostro sito c’è un manifesto, sotto il quale ci sono due pulsanti: I agree e I disagree.
Chi non è d’accordo con il nostro manifesto viene automaticamente rediretto a Facebook. E non è una mossa ironica: Ello non è per tutti, e chi non vuole usarlo può rivolgersi all’alternativa migliore. Facebook ha come scopo quello di far iscrivere l’intera popolazione mondiale. Noi non vogliamo fare questo. Vogliamo solo creare una community piacevole».
Una community che vanta ad oggi una media di 40.000 richieste di adesione all’ora! Nelle ultime due settimane, per questo motivo, i server del social sono andati più volte in crash. Insomma è partita la rincorsa ad iscriversi o meglio a scovare qualche conoscente che ci inviti.
Il piano di Budnitz e compagni, a questo punto, è continuare a far crescere Ello migliorandolo, ma sempre e solo senza vendere pubblicità e dati degli utenti. Per ora il social è in una versione beta e deve ancora migliorare sia il codice sia la fruibilità. In questa fase lo staff sta raccogliendo ogni giorni centinaia di suggerimenti di utenti e sta studiando sia nuove funzioni che applicazioni.
Il modello di business cui aspira questo social network è quello freemium: una offerta di base e servizi aggiuntivi a pagamento. Secondo alcuni commentatori, però, è una strategia che può funzionare per un social network di nicchia, non per uno che ambisca a diventare anche solo un modesto concorrente di Facebook.
* Marco Gasparri è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di comunicazione e marketing. Si occupa da sempre di innovazione e di divulgazione di nuovi media e tecnologie.
Per info e contatti con Marco Gasparri: m.gasparri@kalimero.it