FIRENZE – Si è tenuto ieri un incontro che aveva richiesto la Rsu aziendale della Tioxide di Scarlino nei giorni scorsi per rassicurare i lavoratori che operano all’interno dell’impianto a seguito delle notizie circa il sospetto di contaminazioni radioattive durante il ciclo di produzione, soprattutto nella cosiddetta area dei filtri Moore. All’incontro erano presenti, oltre agli assessori regionali Anna Rita Bramerini, Luigi Marroni e Gianfranco Simoncini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, Asl, Arpat, i sindaci dei Comuni di Scarlino, Follonica e Gavorrano e il presidente della Provincia di Grosseto. Asl e Apat hanno evidenziato che l’indagine aperta dalla Procura nei confronti dell’azienda è partita da accertamenti e controlli svolti da Arpat dal settembre 2013 nell’ambito dei controlli previsti dall’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Grosseto.
Dopo le verifiche e le varie comunicazioni fatte da Arpat e da Asl, l’azienda è in regola, a partire dal febbraio 2014, con quanto dettano la normativa e le autorizzazioni. Per quanto riguarda la gestione pregressa e dove erano emerse irregolarità, sia Arpat che Asl hanno mantenuto lo stretto riserbo in quanto ad oggi ancora materia oggetto di indagini da parte della Magistratura. A seguito di una richiesta da parte delle istituzioni di intensificare i controlli, Arpat e Asl hanno dato la propria disponibilità a farlo, ricordando che le risposte dettagliate sui rischi per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente debbono essere garantiti da un controllo continuo da parte dell’azienda su tutto il suo processo produttivo. Arpat si è altresì resa disponibile, anche a seguito delle richieste della Regione, a produrre nei prossimi giorni un piano di monitoraggio che dia risposta a questa esigenza, pur confermando che per quanto riguarda i gessi rossi non esistono elementi circa l’ipotesi di una loro radioattività.