FIRENZE – Per il secondo anno consecutivo, la sanità toscana si conferma ai vertici tra le regioni quanto a qualità ed efficacia delle cure ospedaliere. A dirlo è l’edizione 2014 del Programma Nazionale Esiti, come ogni anno curato dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) per conto del Ministero della Salute, che ogni anno fornisce valutazioni comparative di efficacia e qualità delle cure fornite dal servizio sanitario, utilizzando 129 indicatori. Il PNE 2014 è stato illustrato stamani al Ministero, alla presenza del ministro Beatrice Lorenzin.
L’efficacia delle cure ospedaliere in Toscana viene convalidata dunque anche dai risultati degli indicatori di esito PNE. Come già l’anno scorso, anche quest’anno la Toscana risulta la regione con la più bassa percentuale di indicatori negativi (9%) e tra quelle con la più alta percentuale di indicatori migliori rispetto alla media nazionale (27%, seconda solo alla Valle d’Aosta, che ha il 29%).
“Per il secondo anno consecutivo ci poniamo ai vertici per gli esiti delle cure – commenta l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, che ha illustrato i dati toscani assieme al direttore generale dell’assessorato Valtere Giovannini – Questo significa che chi passa dagli ospedali toscani ha maggiori probabilità di avere esiti positivi rispetto agli ospedali delle altre regioni. Anche quest’anno siamo considerati al top in Italia, per complessità, alta efficienza, risultati. E siamo migliorati anche negli aspetti che l’anno scorso risultavano problematici, come per esempio il tumore al polmone. Certo, si può migliorare ancora, ma intanto ci teniamo a segnalare questi risultati, che sono certificati da Agenas e Ministero della Salute”.
Qualche dato toscano dal PNE 2014
Dal PNE 2014 emerge che in Toscana nel 2013 sono stati ricoverati pazienti più complessi che nelle altre regioni, e che per curare questi pazienti sono stati necessari meno giorni di ricovero che nelle altre regioni.
Mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto. In tutta la Toscana dati pari o inferiori alla media nazionale (9,2%).
Intervento chirurgico entro 2 giorni per fratture del collo del femore. 22 ospedali su 24 sono sopra la media nazionale. E la tempestività dell’intervento è associata a mortalità bassa.
Intervento chirurgico per tumore allo stomaco, mortalità a 30 giorni. Negli ospedali in cui erano emerse criticità e dove sono stati condotti audit a supporto del miglioramento, la mortalità si è ridotta in maniera consistente: a Montepulciano dal 30,8% al 7,3%; al S. Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, dal 7,6% a 0%; a Prato dal 25,4% all’8,3%.
“Presto – ha detto ancora l’assessore – usciranno anche i risultati degli adempimenti Lea, i Livelli essenzaili di assistenza. L’anno scorso abbiamo recuperato molte posizioni, salendo dal 6° al 2° posto: posizione che credo quest’anno verrà confermata”.
Alle domande dei giornalisti sulla riduzione delle Asl, questa la risposta dell’assessore: “Stiamo progressivamente arrivando a una grandissima riforma della sanità, nella direzione della qualità e dell’efficacia. Abbiamo lavorato molto e siamo tuttora impegnati in un duro lavoro di definizione. Ora il terreno è pronto per fare ulteriori passi in avanti. Ci sono verifiche politiche da fare, oggi è prematuro entrare nei dettagli. Ma sia chiaro che facciamo tutto questo per evitare di tagliare i servizi”.