Isola del Giglio – Sarebbero 29 i dispersi del naufragio della Costa Concordia affondata nelle acque di isola del Giglio non lontano dal porto. Cifre che nel corso delle ore sono cambiate più volte generando un caos che crea ancora più angoscia a quattro giorni dall’incidente che ha visto affondare il gigante dei mari della Costa Crociere di fronte al porto di Giglio dopo aver urtato contro uno scoglio dell’isola.
La protezione civile e le ricerche – Per seguire da vicino le operazioni e partecipare alla riunione di oggi nella sala operativa dell’unità di crisi di Grosseto è arrivato in Maremma il Capo Dipartimento della Proteziona Civile nazionale Franco Gabrielli. durante le operazioni di ricerca all’interno della nave sono state utilizzate delle cariche esplosive per aprire dei varchi e consentire ai sommozzatori di perlustrare i locali sommersi della Concordia.
L’emergenza ambiente – Il rischio che il carburante stoccato nei serbatoio della nave fuoriesca e inneschi una bomba ecologica senza precedenti per il mare del Giglio e per tutto il parco dell’Arcipelago Toscano. Sono 2.400 le tonnellate di carburante ospitate nella Costa Concordia. Il ministro dell’ambiente Corrado Clini ha annunciato che sarà chiesto lo stato di emergenza.
Il relitto – La Costa Concordia dovrà essere rimossa con estrema attenzione e in tempi rapidi sia per evitare un disastro ambientale sia per evitare che il relitto del gigante dei mari sprofondi nei fondali del Giglio. La Costa Crociere sta valutando con aziende specializzate il piano di intervento per la rimozione. Prima di recuperare il relitto dovrà essere aspirato il carburante. Per recuperare la Concordia si pensa all’utilizzo di camere d’aria giganti per raddrizzare la nave che sarà poi trainata con dei rimorchiatori.
L’inchiesta – Rimane in carcere a Grosseto il comandante della nave Francesco Schettino, che sarà ascoltato oggi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Grosseto. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono di nave, reati per i quali Schettino potrebbe rischiare una pena di 15 anni come dichiarato dal procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio.