GROSSETO – E’ il Caffè Italiano, il bar più votato dai grossetani per aver offerto il miglior cocktail analcolico durante la serata del 27 settembre. Un riconoscimento che sarà formalizzato la prossima settimana, quando il sindaco Emilio Bonifazi e l’assessore alle Politiche sociali di Comune di Grosseto, Antonella Goretti, consegneranno al titolare del locale di piazza Dante Alighieri una targa per ricordare la prima Serata analcolica.
“Non bere! La vita ti aspetta” è stato lo slogan della serata, realizzata in collaborazione con Coeso SdS e Acat, che ha visto centinaia di persone in piazza ad assistere allo spettacolo musicale dei Gatti Mezzi Quartet e Daniela Morozzi e moltissimi partecipare alle iniziative organizzate durante tutta la giornata nei supermercati Conad, Coop, Pam e Simply sponsor dell’evento.
“Un evento – commenta l’assessore Goretti – che ha voluto accendere un faro su un problema molto sentito da questa amministrazione, quello dei giovani e dei loro stili di vita e che è stato il primo passo per il lancio di un progetto più ampio, che coinvolgerà nei prossimi 5 anni le scuole di ogni ordine e grado”. “La risposta della città di Grosseto alla nostra proposta – conclude Antonella Goretti – è stata buona, perché si è creato aspettativa, entusiasmo e discussione intorno alla Serata analcolica e ai temi proposti. Ma possiamo e vogliamo fare di meglio ed è proprio con questo intento che proporremo altre iniziative legate al progetto che coinvolgeranno di nuovo i giovani”.
Sono stati oltre 25 i bar affiliati a Ascom Confcommercio e a Confesercenti che hanno aderito all’iniziativa, insieme a molti altri esercizi commerciali che pur non essendo legati alle associazioni di categoria hanno voluto partecipare al progetto lanciato dal Comune e che, dalle 19 alle 24, hanno scelto di non servire bevande alcoliche. E oltre al Caffè italiano, i grossetani hanno voluto segnalare anche il cocktail proposto dal Caffè Carducci. Tutti i bar aderenti, comunque, hanno avuto il merito di mettere la salute al centro della propria attività, contribuendo a dare ai ragazzi un segnale molto forte: ci si può divertire e stare bene con gli altri anche senza ricorrere a sostanze nocive.