SANTA FIORA – «L’obiettivo di chi ci amministra è di catapultare la nostra provincia e in particolare il Monte Amiata nel Medioevo, come nel film “Non ci resta che piangere”. La viabilità da queste parti non è più per delle macchine moderne progettate per scorrere sull’asfalto ma appunto per più adattabili mezzi di trasporto, gli asini». Il consigliere comunale di opposizione Giacomo Albertini parla della viabilità di Santa Fiora. «L’asfalto oramai ha abbandonato questi luoghi lasciando il posto a buche e crepe e il viaggio per recarsi a lavoro diventa un gioco a “schiva la buca”. Non c’è una strada che si salva, par condicio per chi viaggia verso Semproniano, Santa Fiora, Arcidosso, Castell’Azzara, Seggiano, non provate poi ad avventurarvi in montagna con dei mezzi a due ruote, delle strade che portano in vetta solamente quella sul lato di Abbadia San Salvatore (provincia di Siena) è degna di chiamarsi asfaltata».
«Strade provinciali (tralasciando quelle comunali!) – ricorda Albertini – che versano in condizioni pessime, forse qualcuna ben oltre i limiti della decenza. Chi ci amministra si ricorda dell’epoca moderna solamente sotto elezioni, in quei periodi le promesse si spargono a profusione, e allora tutti felici e pronti all’imminente inaugurazione della nuova strada dell’Aiole che da Arcidosso collega Santa Fiora. I cittadini chiederebbero solo asfalto nuovo ma i nostri politici vogliono di più, ci vogliono sparare da un paese all’altro su una linea retta come in un trampolino. Quindi signori riutilizziamo l’asinello come mezzo di trasporto, è affidabile e non si rischia di incappare in fastidiose forature, riutilizziamo gli asini per darci una mano e togliamoli dalle nostre amministrazioni».