GROSSETO – Provengono da mondi diversi e ci tengono a mettere in chiaro i rispettivi ideali e valori, ma riunendosi intorno ad un tavolo hanno manifestato la volontà di lavorare tutti insieme per raggiungere un unico obiettivo: ridurre il fenomeno del randagismo canino, mettendo in pratica le azioni previste dal Piano provinciale redatto nell’ambito del progetto Life Ibriwolf.
Provincia di Grosseto, Asl9, Legambiente, Enpa, Lav, Wwf, Arci, Arcipet, Comune di Manciano, Unione dei Comuni dell’Amiata grossetano, Confagricoltura, Atc Gr6, Atc Gr7 e Arcicaccia. Sono questi, al momento, i componenti del tavolo, che si è insediato il 25 settembre. Un tavolo aperto a nuove adesioni, in cui i membri si riuniscono senza percepire alcun gettone di presenza.
Alla riunione di insediamento hanno partecipato, oltre alla Provincia, Paolo Madrucci della Asl9; Rita Mento, di Legambiente; Giacomo Bottinelli della Lav; Francesco Pezzo del Wwf; Federica Nucci di Arcipet; Edoardo Passalacqua di Confragricoltura; Luigi Strianese di Atc Gr6; e Giuliano Masetti di Arcicaccia.
Il tavolo avrà il compito di produrre idee ed azioni per ridurre i costi di mantenimento dei cani nelle strutture convenzionate (sul territorio provinciale si spende circa 1,2 milioni di euro all’anno); contenere le aggressioni (nei primi 8 mesi del 2014 sono state segnalate alla Asl 78 predazioni); tutelare ed elevare il benessere dei cani mediante l’incremento delle adozioni (in media sono presenti nei canili circa 700 cani); salvaguardare il lupo, la cui identità genetica è messa a rischio dai cani vaganti.
Il tavolo ha indicato 4 azioni prioritarie da portare avanti con i fondi messi a disposizione dagli enti competenti (Regione, Comuni, progetti Life). La prima è la campagna di sterilizzazione dei cani di proprietà, da effettuare su base volontaria, nelle aziende agricole zootecniche della provincia, che si trovano nelle zone più a rischio di ibridazione con il lupo. I fondi potrebbero arrivare dalla Regione. La seconda azione è quella di garantire l’assistenza veterinaria minima per 3 anni nel caso di adozione di un cane, con il duplice obiettivo di favorire le adozioni in canile ed esercitare un moderato controllo sanitario di post-adozione. I fondi potrebbero provenire dal contributo per l’adozione, che alcuni Comuni stanziano. La terza azione riguarda gli interventi di sensibilizzazione e informazione rivolte alle scuole e alla popolazione. Infine la quarta azione è la realizzazione di un book fotografico sui cani presenti nei canili, consultabile on line sul sito del canile e del Comune, per invogliare i cittadini all’adozione.
Il Piano provinciale per la riduzione del randagismo indica il quadro normativo di riferimento, l’entità del fenomeno in Italia, Toscana, e in provincia di Grosseto, e le azioni per contrastarlo. Adottando tutte le misure proposte nel Piano si potrebbe ottenere un risparmio per i contribuenti compreso, su scala provinciale, tra 700 mila euro e un milione e 200 mila euro. Su scala nazionale il risparmio sarebbe di oltre 100 milioni di euro.