di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
GROSSETO – Nel giro di poche ore la maggioranza ha fatto mancare il numero legale per due volte facendo saltare così le commissioni convocate tra stamani e oggi pomeriggio. Non semplici riunioni, ma appuntamenti importanti per parlare di bilancio e di gestione di rifiuti, hanno spiegato dall’opposizione, che, d’urgenza, ha convocato una conferenza stampa per criticare fortemente l’atteggiamento della maggioranza che guida il comune di Grosseto.
La manovra di previsione approderà in consiglio il 30 settembre prossimo, per la consueta verifica di assestamento, e prima di allora alcuni atti, allegati al bilancio, avrebbero dovuto fare un passaggio nella seconda commissione. «Stiamo parlando di documenti fondamentali – spiega Fabrizio Rossi di Fratelli d’Italia – come la Tari, il piano finanziario di gestione dei rifiuti e il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliare».
Argomenti “pesanti” dunque che hanno convinto l’opposizione, dal centrodestra al Movimento 5 Stelle fino a Sel (soltanto il gruppo Grosseto Oggi non si è unito alla protesta della minoranza) ad attaccare il centrosinistra e l’amministrazione comunale guidata da Emilio Bonifazi definendo questo atteggiamento «arrogante e supponente».
«Viene sminuito il ruolo dei consiglieri e delle istituzioni» ha spiegato Critsina Citerni, capogruppo di Sel, «e non è la prima volta che capita». Ma la protesta delle minoranze non si è limitata a criticare il metodo utilizzato dalla maggioranza, ma anche il merito delle scelte che approderanno in consiglio a breve. In particolare la denuncia dalle opposizioni si è concentrata su due temi che interessano da vicino i grossetani: le tasse e la gestione dei rifiuti.
«Per quanto riguarda la Tari – ha commentato Giacomo Cerboni, capogruppo di Ncd – non ci saranno significativi risparmi rispetto alla Tares, ma anzi in molti casi, quelli più comuni, i cittadini pagheranno di più. In media non ci sarà un risparmio per le famiglie e la revisione attuata dal comune difficilmente porterà dei benefici. A rimetterci di più saranno i single, ad esempio persone anziane che vivono da sole: in questo caso per una casa di 100 metri quadri si pagherà 66 euro in più». Caso diverso invece per le utenze “non domestiche”, cioè quelle legate ad attività produttive. «In questo caso sono previste riduzioni da 4 o 5 centesimi di euro per metro quadro, ma alla fine per un capannone di 1000 metri quadri, che già pagava cifre sonore, il risparmio finale sarà soltanto di 100 euro».
Ma a pesare nel settore dei rifiuti, conti alla mano, è il costo complessivo della raccolta che cresce rispetto all’anno scorso di oltre 1 milione e 800 mila euro. «Su 80 milioni di bilancio si pagano, ed è la posta più elevata, più di 21 milioni per i rifiuti. In pratica i grossetani pagano 268 euro procapite per raccolta e smaltimento, un costo che è tra i più alti d’Italia, se non il più alto». Un primato poco invidiabile che secondo Colomba dipende anche dal fatto che il comune di Grosseto non vigila bene e non controlla i costi che gli vengono addebitati da Sei Toscana, il gestore unico dei rifiuti. «Per capirsi la media in Italia è di 170 euro procapite, ma la cosa ancora più preoccupante è che questo costo è addirittura aumentato dall’anno scorso». Nell’anno passato infatti il costo era di 258 euro, quindi significa che per il 2014 c’è stato un ulteriore aumento di 10 euro per ogni grossetano.
«Tra l’altro – ha aggiunto Giacomo Gori, capogruppo del Movimento 5 Stelle – il comune ha smantellato l’ufficio ambiente che era quello che aveva le competenze per poter controllare la qualità e l’efficienza del servizio erogato da Sei Toscana».
La commissione che doveva vagliare Tari, piano dei rifiuti e alienazioni, è stata convocata nuovamente per lunedì prossimo. Il 30 poi ci sarà il consiglio comunale. Due occasioni per l’opposizione per tornare a chiedere chiarimenti alla maggioranza in attesa poi del voto che visto le premesse sarà contrario e in aula ci potrebbero anche essere delle sorprese. «Non abbiamo ancora parlato di cosa faremo in consiglio – ha detto Luca Agresti -; lo decideremo nei prossimi giorni». Di sicuro ci sarà da aspettarsi una seduta di “fuoco”.