di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – A un anno di distanza dalla prima messa a dimora, la bici bianca trova posto su di un piedistallo. E’ stata spostata e resa più visibile, in ricordo delle tre vittime della strada e simbolo indiscusso della mobilità dolce. «La nostra opera non si è arrestata nel rispetto di una città più vivibile – ha detto Angelo Fedi della Fiab Grossetociclabile -. Oggi possiamo affermare che grazie a questo lavoro di educazione che abbiamo portato anche nelle scuole, e all’utilizzo dei dissuasori installi dal Comune, in viale della Repubblica la velocità da parte delle auto è stata ridotta. Abbiamo incontrato, nel nostro percorso, oltre 700 studenti».
Importante anche il lavoro svolto a sostegno di una città più a misura di bicicletta da parte di Legambiente per cercare di ridurre l’incidentalità in quel pericolosissimo tratto di strada. La “Ghost bike” rimarrà come simbolo di una mobilità dolce che ha bisogno di rispetto e di tutela. «Occorre intervenire perché ci sia rispetto delle regole e legalità – dice Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente -. La città, in questo senso, è civile se sa dare delle risposte. Ancora oggi non è possibile, per fare un esempio, raggiungere Festambiente in bicicletta in piena sicurezza».