di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – La ex Mabro potrebbe voltare pagina nel prossimo futuro. Trapela una discreta base di ottimismo dall’incontro che si è tenuto questa mattina all’Associazione Industriali di Grosseto. Al tavolo si sono seduti il commissario straordinario Paolo Coscione, nominato dal Ministero per traghettare l’azienda in questa fase delicata della procedura Prodi bis, il direttore di Confindustria Antonio Capone, i rappresentanti sindacali di categoria e le rsu aziendali. E’ stato il primo atto di una confronto sul futuro della ex Mabro, ma non sono mancate le indicazioni raccolte sulle prossime mosse che riguarderanno anche i lavoratori. In prima battuta, ad esempio, è stata data informazione circa la procedura di cassa integrazione che risulta in fase di approvazione da parte del Ministero del lavoro e che avrà durata fino al 12 dicembre 2014. Una discreta boccata d’ossigeno per le maestranze, visto che la fabbrica continua a rimanere ferma sotto il profilo della produzione, in attesa del bando per la collazione sul mercato. A tal proposito, l’atto è previsto per metà settembre, inutile infatti produrre la documentazione per la cessione nel mese di agosto, quando gran parte delle attività si arrestano.
Sempre a settembre, è previsto un incontro tra Cascione e le maestranze, probabilmente nella sala mensa della fabbrica, in modo da mettere in atto un’assemblea che illustri i futuri programmi a tutti i lavoratori. Tutto questo lascia presagire ad una rinnovata unità d’intenti sindacale a cui dovrà far seguito una ritrovata armonia tra i dipendenti. Un cauto ottimismo arriva anche dalle possibilità di collocare con successo l’azienda sul mercato. Sarebbero almeno quattro le manifestazioni d’interesse verso la ex Mabro, un aspetto positivo perché giungono al mittente ancor prima dell’uscita del bando, aspetto quest’ultimo che potrebbe anche produrre un’accelerata su questo fronte. Chiaro è che alle manifestazioni d’interesse dovranno seguire fatti concreti. In sintesi: un conto è richiedere informazioni sullo stato dell’azienda, un altro mettere sul piatto il cash, per un’offerta concreta, che possa garantire un futuro occupazionale a gran parte degli oltre 200 lavoratori della ex Mabro.