GROSSETO – Una lettera aperta, inviata a Procura, Prefettura, Questura, comando dei Carabinieri, Forestale e Polizia provinciale per denunciare la «continua uccisione di lupi e canidi» con la richiesta di indagini urgenti e approfondite e la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica». La richiesta viened a Gianluca Felicetti e Giacomo Bottinelli rispetrtivamente presidente e responsabile provinciale LAV. La lettera è stagta inviata anche, per conoscenza, al ministro dell’Ambiente e al governatore della Regione Toscana.
«La LAV – si legge nella lettera – esprime grande preoccupazione per la serie di crimini contro gli animali concretizzatisi, in particolare dal marzo del 2013 ad oggi, in provincia di Grosseto, con l’uccisione di una serie di lupi e canidi e successiva esposizione dei corpi degli stessi sulle pubbliche vie e nelle piazze. L’ultimo episodio di questo genere si è verificato due giorni fa a Semproniano con l’abbandono di una carcassa di un presunto lupo, verosimilmente ucciso con un colpo di fucile».
«La serie di crimini ha avuto inizio il 18 marzo 2013 quando un lupo, o ibrido, fu ucciso e gettato in piazza a Roccalbegna – affermano i due rappresentanti Lav -; il 2 novembre 2013 un lupo ucciso a pallettoni e con le zampe legate fu ritrovato in località Grancia, nei pressi di Grosseto; il 15 novembre 2013 un lupo ucciso fu abbandonato sulla strada a Roselle; il 20 dicembre 2013, sulla strada tra Saturnia e Semproniano fu raccolto un esemplare femmina ucciso a fucilate; il 23 dicembre 2013 nei pressi di Saturnia fu ritrovato un lupo, o ibrido, ucciso gettato lungo la strada provinciale; il 26 dicembre 2013 venne ritrovato a poca distanza dal palazzo comunale di Scansano un altro lupo, o ibrido, ucciso; il 30 dicembre 2013 un lupo, o ibrido, fu ucciso ed esposto a Manciano; il 27 gennaio 2014 un lupo decapitato fu appeso a un cavalcavia al confine tra le province di Grosseto e Viterbo; il 10 febbraio 2014 un altro canide fu trovato morto su un’aiuola lungo la strada principale di Campagnatico, e gli esami necroscopici evidenziarono come il decesso fosse stato causato da un laccio; l’apice del fenomeno si è verificato il 13 febbraio 2014 quando gli operai del Comune di Scansano ritrovarono una testa mozzata di lupo, o ibrido, appesa sulla rotatoria di ingresso all’abitato con un cartello che inneggiava allo sterminio dei predatori e attribuiva responsabilità a LAV, Enpa e WWF».
«Non sembrano essere sufficienti i milioni di euro stanziati dal progetto comunitario Ibriwolf né quelli, ben quattro, della Regione Toscana rivolti alle categorie produttive che si ritengono danneggiate dalle incursioni dei predatori – precisano Bottinelli e Felicetti -. Vi è evidentemente qualcuno, certamente gli autori e i mandanti di questi animalicidi, per il quale lo Stato e le Amministrazioni pubbliche, non devono esistere, come purtroppo succede in altre aree d’Italia e dove deve prevalere la sistematica e omertosa violazione delle leggi. Dati i fatti descritti, la LAV chiede di essere messa a conoscenza dello stato delle indagini e sollecita una decisa azione investigativa volta ad individuare i colpevoli di tali azioni criminali che preoccupano per la loro serialità e le loro modalità brutale, compresa la macabra esposizione dei corpi degli animali uccisi e le allusioni alle associazioni animaliste e ambientaliste. E, preoccupati, come tutti i cittadini onesti, di questa escalation del terrore, delle gravi ripercussioni che la Maremma può avere in termini di apprezzamento anche turistico dal resto d’Italia e d’Europa, chiediamo al Prefetto di convocare, ai sensi del Decreto del Ministro dell’Interno 23 marzo 2007, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica».