GROSSETO – «L’uccisione del lupo la cui carcassa è stata abbandonata durante la notte nella piazza di Semproniano risale a domenica, ed è avvenuta subito dopo un convegno organizzato da Slow Food e l’associazione La Piazzoletta insieme all’Amministrazione comunale sulle prospettive dell’agricoltura e dell’allevamento nelle zone collinari». A parlare è il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras.
«Questo gesto ignobile e gratuito di barbarie assomiglia più a una ritorsione che a una provocazione – prosegue Marras -, ed è tanto più grave per ciò che sottintende. Io continuo a pensare che bisogni difendere gli allevatori e gli allevamenti ovicaprini dai lupi, ma a questo punto è fondamentale difenderli anche dagli stupidi che pensano di forzare la mano con questo tipo di gesti eclatanti. La serietà e la compostezza della stragrande maggioranza degli allevatori, non può essere infatti offuscata dalle “gesta” di pochi esaltati».
«Il problema dell’aggressione alle greggi da parte di lupi e canidi non è risolvibile con un colpo di bacchetta magica, ma è presidiato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Grosseto – afferma ancora il presidente della Provincia -. A partire da un sistema già operativo di catture dei predatori fino all’incentivazione di sistemi moderni di guardiania. Già definito, inoltre, il nuovo meccanismo del risarcimento del danno per i capi ovicaprini uccisi, che prevede anche l’indennizzo del danno indotto alla produzione latliero casearia».
«Ferma condanna nei confronti di comportamenti di questo genere» è espressa invece da Enrico Rabazzi, presidente provinciale Cia, che però «censura senza mezzi termini anche iniziative come quelle della Lav che ha messo una ricompensa da 5000 € a favore di chi fornirà notizie utili all’identificazione dei responsabili delle uccisioni».
«Le estremizzazioni non servono a nient’altro che a peggiorare il clima già di forte tensione – continua Rabazzi – piuttosto mi chiedo dov’è finito il piano della Regione Toscana per la cattura degli ibridi sul quale si era impegnato in prima persona lo stesso presidente Enrico Rossi. La situazione in Maremma sta precipitando e non si possono accettare tentennamenti dettati dalla paura di fare torto a questa o quella parte. L’episodio di ieri dimostra che l’inazione porta solo al deterioramento dei difficili rapporti tra le parti in causa lasciando libero campo a strumentalizzazioni divenute oramai francamente insopportabili».