GROSSETO – Al via la 22esima edizione di Toscana delle Culture, laboratorio internazionale di teatro, musica e arti visive diretto da Giorgio Zorcù, in programma dal 26 luglio al 3 agosto sull’Amiata.
Il festival resiste alla crisi che ha decimato il suo budget con un programma di sfida, presentando forme innovative di teatro e d’arte, e rilanciando la propria capacità artistica, produttiva e progettuale. Il cartellone è stato illustrato questa mattina dal direttore artistico Giorgio Zorcù, insieme a Cinzia Tacconi, assessore provinciale alla Cultura e al fotografo Andrea Bastogi nel corsi della conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Aldobrandeschi.
“Il festival fa parte della rete provinciale la Maremma dei Festival – commenta Cinzia Tacconi – ed è il momento clou di un lavoro impegnativo che dura un anno intero, nel corso del quale l’accademia Amiata Mutamenti è impegnata con la residenza artistica. Un festival che è una risorsa importante per il tipo di sperimentazione che porta avanti e per il rapporto stabile che ha attivato sul territorio”.
“Quest’anno – spiega Giorgio Zorcù – il manifesto del festival è dominato dalla parola hoop sorretta da un ragazzo di colore: significa speranza, nella lingua di Nelson Mandela. L’immagine che ha ispirato tutto questo lavoro è la foto scattata da Andrea Bastogi in sud africa. Un anno fa, appena saputa la notizia della morte del leader africano, Bastogi prese il primo aereo per il Sudafrica con la sua telecamera, e ne tornò trasformato. A questa esperienza e alla parola speranza è dedicata l’apertura del Festival: sabato 26 luglio alle 21.30 sotto l’Arco di Palazzo Sforza, nel cuore di Santa Fiora, città della pace verrà presentata la installazione video di Bastogi, “Nelson Mandela: History’s Most Joyful Funeral”, insieme a Fabio Santopietro, Gianmarco Serra e Roberto Ricci. Presenterà l’opera la scrittrice triestina Marina Mander. A scorrere saranno le immagini del “funerale più gioioso della storia, perché quel popolo ha accompagnato il suo leader ballando e cantando per le strade. Si tratta del primo frammento di un complesso percorso esperienziale che si concluderà a dicembre con l’anniversario della morte di Mandela.”
Domenica 27 luglio, alla Sala della Musica di Castel del Piano, un’altra anomala esperienza artistica con “Odisseo” del Teatro del Lemming di Rovigo. Uno spettacolo che rompe le barriere tra platea e scena, con gli attori che conducono gli spettatori in un viaggio dei sensi perché ognuno possa incontrare i suoi fantasmi e trovare la sua Itaca. Accedono solo 30 spettatori per volta in tre repliche: alle ore 19.30, alle 21 e alle 22.30. E’ obbligatoria la prenotazione.
Dopo una piccola pausa si riprende giovedì 31 luglio alle ore 21.30 nel suggestivo Castello di Potentino di Seggiano: la compagnia Accademia Amiata Mutamenti, con la cura del direttore artistico del festival Giorgio Zorcù, presenterà il secondo studio dello spettacolo “Circe / Fango”, riscrittura contemporanea – da parte femminile – dell’episodio dell’Odissea fatta dalla poetessa canadese Margaret Atwood, Un recital per due grandi interpreti: la voce di Sara Donzelli e il pianoforte del triestino Angelo Comisso, cui si unirà un Coro popolare che reciterà i versi originali dell’Odissea. Lo spettacolo giunge a Seggiano dopo una prima fase di lavoro realizzata alle rovine etrusche di Vetulonia.
Venerdì 1 agosto alle ore 21.30 il festival si trasferisce nella Piazza della Chiesa di Monticello Amiata per la serata di poesia e musica “Perché i poeti in tempo di pace”. A partire dall’avventura umana e letteraria di Ungaretti, che scoprì la sua poesia nelle trincee del Carso, si costruisce una serata dedicata ai costruttori di pace, nel segno di Silvio Temperini, poeta schivo e umile di Monticello Amiata che ci ha lasciato poco tempo fa. Insieme due dei poeti più significativi dell’Amiata, Roberta Fabbri e Sinibaldo Ruffaldi, l’attrice Sara Donzelli e il fisarmonicista Valerio Lupi.
Sabato 2 agosto alle 21.30, dopo una breve residenza artistica alla Villa Sforzesca di Castell’Azzara, la compagnia teatrale capeggiata dall’attrice e regista Anna Redi presenta “Simon Mago”, uno spettacolo teatrale tratto da un romanzo del grande scrittore francese Jean-Claude Carrière, collaboratore di Jacques Tati, Luis Buñuel e Peter Brook, riallestito per l’occasione nel cortile della Villa. La storia paradossale di un mago un po’ ispirato un po’ cialtrone alla ricerca di un segno divino, fino a che si trova spiazzato davanti al miracolo di Cana, scoprendo che quel segno era andato a qualcun altro.
Domenica 3 agosto alle ore 19 il festival si conclude – alla luce del tardo pomeriggio – in un altro luogo d’eccezione, il Parco Faunistico di Arcidosso. In scena la compagnia leccese Astragali Teatro che presenta Metamorfosi dal poema omonimo di Ovidio; 10 attori nello spazio naturale del Parco che attraverso i movimenti e il canto ci trasportano in un tempo sospeso dove vibrano le origini. Chi vuole può prenotare una cena a conclusione dello spettacolo al ristorante In Bocca al Lupo del Parco Faunistico chiamando il 345 3441036.
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito.
Informazioni e prenotazioni:
335 5311591