AMIATA – Tutti i livelli politici e istituzionali spingono per l’associazione di funzioni amministrative e servizi pubblici, ma la politica locale indugia in sterili battibecchi da campanile a fronte di un percorso di cambiamento complesso e necessario. Non stupisce quindi che le minoranze di alcuni comuni dell’Amiata vedano nell’Unione dei Comuni – per quel che è stata in questi anni – un’occasione mancata, e chiedono a gran voce di uscirne per associarsi ad altre realtà limitrofe». I sindacati Cgil Cisl e Uil Funzione pubblica parlano ndell’Unione dei comunei che non è decollata.
«L’associazione di funzioni non è più rinviabile – prosegue il sindacato -. I Comuni versano in pessime condizioni finanziarie e organizzative, e solo riorientando le funzioni in ottica sovra comunale sarà possibile superare il momento critico, acuito dai tagli alle risorse umane. Questo processo può essere una straordinaria opportunità per migliorare la qualità dei servizi offerti alla comunità, mantenerne la pubblicità a garanzia dei diritti di cittadinanza e rafforzare la professionalità dei lavoratori. A oggi l’Unione dei Comuni Amiata grossetano non è decollata come avrebbe potuto. Ed è concreto il rischio che i cittadini vedano indebolirsi il sistema dei servizi, già messo a dura prova dai tagli draconiani. Nel frattempo, negli ultimi tre anni, sicuramente i dipendenti pubblici hanno visto peggiorare le proprie condizioni di lavoro, rimettendoci in professionalità e perdendo pezzi di salario. Il confronto è stato rinviato a settembre, a fronte di una riorganizzazione sottotraccia che sta procedendo con le stesse modalità del passato, senza coinvolgere lavoratori e sindacato. Atteggiamento che ci auguriamo venga abbandonato per il bene dell’intera comunità amiatina».