MASSA MARITTIMA -Una rappresentanza dell’Associazione della castagna dell’Alta Maremma si è recata in Piemonte a visitare gli impianti di castagno da frutto nei comuni di Boves e Peveragno (provincia di Cuneo), nella Valle Pesio, una delle aree più importanti per la produzione di castagne del Piemonte. La visita è stata organizzata con l’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata e con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA)dell’Università di Torino che si occupa in Piemonte degli interventi di lotta biologica contro il cinipide con l’inserimento del Torymus sinensis e che si occupa della moltiplicazione di questo insetto.
Lo scopo era quello di vedere lo stato di vegetazione delle piante di castagno dopo alcuni anni di lotta biologica. Nelle zone visitate, infatti, l’arrivo del cinipide si è manifestato dai primi anni 2000 e il primo inserimento del Torymus è stato effettuato nel 2005.
La situazione verificata dai castanicoltori è stata di una piena ripresa delle piante di castagno, sia in termini di fioritura che di vegetazione. A distanza di 9 anni dal primo intervento di lotta biologica i castagni sono tornati nella loro normale veste di vegetazione, con chiome ampie globose e verdi e ampia fioritura, le galle sono in numero di poche decine a pianta e non influiscono sulla vegetazione, per quanto riferito dal personale dell’Università che ha accompagnato i castanicoltori la situazione è così da almeno 2 anni ed è cambiata decisamente dopo circa 6 anni dal primo inserimento del Torymus.
La visita, pertanto, è servita per dare un nuovo slancio e fiducia ai castanicoltori che hanno potuto verificare, direttamente nel castagneto, come la lotta biologica contro il cinipide stia funzionando, dando al tempo stesso la speranza che nel giro di due- tre anni anche i nostri castagneti possano tornare ad essere in piena vegetazione e produttivi.