FIRENZE – “Intensificheremo quanto più possibile i controlli contro l’inquinamento e per la tutela del mare”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha risposto a un gruppo di giornalisti che lo sollecitavano a commentare la decisione del governo di trasferire il relitto della Costa Concordia nel porto di Genova.
“Certo era meglio se veniva a Piombino come ho sempre sostenuto – ha proseguito – Un percorso di sole 39 miglia, contro le 208 che separano il Giglio da Genova, sarebbe stata la soluzione migliore. Invece si è scelto quella più rischiosa. In questi casi sarebbe giusto adottare il principio di precauzione, che è nella normativa europea. Dispiace che l’ipotesi di Piombino non sia stata nemmeno valutata, cosa che ha motivato il mio voto negativo nella conferenza dei servizi. Avevo chiesto un sopralluogo nel porto dove è in corso l’escavo il giorno del rigalleggiamento, per verificare lo stato dei lavori. Ora ci auguriamo che vada tutto bene e che non si siano conseguenze negative. Noi vigileremo”.
“Chiediamo al governo – ha proseguito Rossi – di aiutare Piombino a mettersi presto in condizione di accogliere le navi militari da smaltire. Si tratta di 40 mila tonnellate già assegnate a Piombino dall’accordo di programma per l’area. Nell’accordo c’è scritto che dopo l’escavo deve essere messo a bando il bacino di carenaggio, ma devono essere definiti tempi e condizioni economiche. Sempre nell’accordo si prevede la realizzazione della Tirrenica, e al suo interno la realizzazione della bretella Gagno-Poggio Batteria. Poi c’è la partita delle bonifiche. Come coordinatore il mio obiettivo è che entro luglio venga definito il cronoprogramma per l’intero pacchetto da presentare alla Val di Cornia: escavo, infrastrutture, bonifiche e impegni a sostegno dell’industria”.
“La Toscana – ha concluso il presidente – che si è dovuta sobbarcare il relitto per 900 giorni, ha dimostrato un grande senso di responsabilità. Per ottenere da Roma i permessi per Piombino ci abbiamo messo molto tempo, evidentemente ci siamo introdotti in un meccanismo di competitività tra i porti, anche parlando per primi della prospettiva della rottamazione dei navigli. Ma ora guardiamo al domani. Continueremo a collaborare, anche con la nostra presenza nell’Osservatorio, per la tutela del mare, dell’isola del Giglio, della Toscana, e per lo sviluppo di Piombino. La vendetta – ha detto rispondendo ai cronisti – non fa parte del nostro orizzonte”.