GROSSETO – Un anno di cassa integrazione prima della mobilità. Sul piatto della vicenda Eurovinil, balla questa proposta che coinvolge 78 dei 108 dipendenti. Si cerca la strada della proroga da parte dei sindacati, in modo da guadagnare tempo, circa un anno, anche su di un possibile acquirente, mentre l’attuale proprietà resta ferma sulle proprie posizioni, con il 30 giugno fissato come ultimo termine per la cessione dell’azienda. Sulla vicenda interviene anche Sel che esprime preoccupazione: «E’ un’azienda che rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale ed europeo nella produzione di particolari tende che tra l’altro sono state in grado in questi anni di fronteggiare terremoti e alluvioni e tutte le numerose emergenze ambientali che affliggono ormai costantemente il nostro Paese – spiega Marco Sabatini dal coordinamento provinciale -. Dall’incontro avvenuto mercoledì presso il Ministero dello Sviluppo Economico ci saremmo aspettati qualcosa di più, anche in termini di impegno diretto del governo in un settore che è comunque strategico».
«Purtroppo invece dobbiamo registrare ancora una volta l’impotenza delle istituzioni pubbliche di fronte alle scelte delle multinazionali che delocalizzano o, come nel caso di Eurovinil, chiudono interi rami d’azienda senza nessun tipo di impegno verso processi di reindustrializzazione e senza preoccuparsi delle conseguenze sociali di queste scelte. Tutto ciò è inammissibile, come è inammissibile che già tra pochi giorni Survitec decida di dismettere il sito di produzione spacchettando e vendendo a pezzi lo stabilimento escludendo di fatto qualsiasi prospettiva produttiva e con lei il futuro di molte decine di lavoratori – aggiunge Sabatini -. La disumanizzazione dell’economia e l’assoluto abbandono della responsabilità sociale delle aziende multinazionali stanno provocando conseguenze devastanti, è evidente la necessità di ripensare ad ogni livello gli strumenti e le normative a garanzia del lavoro e dei lavoratori che ormai risultano non più idonei a fronteggiare queste dinamiche».