di Barbara Farnetani
CIVITELLA PAGANICO – È stato piuttosto agitato il primo consiglio comunale a Civitella Paganico. L’opposizione infatti è uscita dall’aula dopo solo pochi minuti dopo l’inizio, Pier Carlo Pennacchini, Gianfranco Franceschini, Angelo Manus e Marco Salvia componenti della lista Cittadinanza attiva, hanno infatti contestato al sindaco Alessandra Biondi la «incompatibilità per l’incarico di consulenza e supporto tecnico svolto per la Società Civitella Paganico 2000 s.r.l., di cui è unico socio il Comune, che gestisce la discarica dei Cannicci».
«L’Amministratore locale, come stabilisce l’art. 69 comma 2 del Testo Unico, ha dieci giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare le cause di ineleggibilità sopravvenute o di incompatibilità – affermano i consiglieri -. Tale richiesta formulata dai consiglieri è stata rigettata e l’argomento posto in immediata votazione; circostanza che ha costretto la minoranza ad abbandonare immediatamente i lavori del Consiglio, tenuto conto che il primo punto all’ordine del giorno prevedeva l’esame delle condizioni di eleggibilità dei consiglieri comunali. Pertanto – rilevano i consiglieri – dovevano essere immediatamente proposte anche le contestazioni riguardanti eventuali ipotesi di incompatibilità e decadenza, che nel caso di specie potevano essere mosse anche su istanza di un qualunque elettore, ipotesi del tutto particolare rispetto al divieto generale di intervento dei cittadini nei consigli comunali».
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Biondi che ha detto «La norma parla di incompatibilità per un consulente che presta la propria opera in modo continuativo. Io non avevo un rapporto continuativo, sono un libero professionista, e comunque avevo cessato il rapporto di lavoro prima che venisse formalizzata la candidatura, ossia prima del 25 aprile. Per cui io non stavo prestando alcuna opera per il comune durante la campagna elettorale né l’ho svolta successivamente».
«Il tutto – precisa il sindaco Biondi – è nato dal fatto che la società dopo la mia lettera ha deciso di respingere le mie dimissioni perché di fatto non c’era alcuna incompatibilità rispetto alla nomina, visto che il rapporto si poteva sciogliere entro 10 giorni. Le dimissioni sono state respinte anche perché la società riteneva che ci fosse da completare un lavoro, in realtà io avevo già terminato i miei compiti. Peraltro, essendo un libero professionista e non un dipendente io posso decidere di smettere quando voglio, il fatto che le dimissioni siano state respinte non ha alcuna rilevanza. Il mio rapporto di lavoro cessa comunque. Dunque – prosegue il sindaco – non c’era alcuna condizione di incompatibilità nel momento in cui sono stata eletta».
«Peraltro – puntualizza – l’art 69 del Testo unico dice che qualora ci sia incompatiblità (e non è questo il caso) l’amministratore ha 10 giorni di tempo per eliminare le cause di incompatibilità. Certo è che non è un modo positivo di iniziare una legislatura, non lascia ben sperare e mi dispiace, anche perché due dei consiglieri di opposizione erano presenti in consiglio anche nei 5 anni precedenti e so che era prassi comune dell’opposizione alzarsi e andare via, mentre quello che servirebbe per lavorare al meglio è un’opposizione costruttiva. Io non ho vinto per 50 voti, ho avuto un largo consenso, e questo mi sembra un non voler accettare il risultato senza rendersi conto che così si danneggiano i cittadini e la fiducia che ci hanno dato».