GROSSETO – Quattro giornate di sport davvero per tutti i gusti, all’insegna dell’integrazione e dello stare insieme. La festa dello sport, l’ormai consolidata kermesse targata Uisp, ha fatto centro. Il parco di viale Europa è stato teatro di una manifestazione che ormai rappresenta un momento fondamentale per il comitato provinciale. Troppo lungo l’elenco delle discipline sportive che hanno trovato spazio all’interno del programma: dal calcio alla pallavolo, dalle arti marziali al basket, dalla danza alla ginnastica, dal ciclismo al baseball. Nelle dimostrazioni e nei tornei si sono alternati atleti di tutte le età: bambini, adulti e anziani. Italiani e stranieri, perché la festa dello sport nasce anche come un momento di integrazione: particolarmente attive le comunità marocchine, tunisine e moldave, che hanno vivacizzato le giornate con i loro colorati stand. Importanti le collaborazioni con il Fiora, la Fiab Grosseto, Sei Toscana, particolarmente festose le esibizioni delle scuole materne ed elementari a conclusione dei loro progetti portati avanti durante l’anno scolastico. Una trentina le associazioni di volontariato che hanno collaborato alla realizzazione della Festa, un centinaio le società sportive con le loro discipline, difficile quantificare il numero dei visitatori ma contando almeno di un migliaio di presenze a giornata è possibile considerare almeno cinquemila persone.
Soddisfatto il vicepresidente Uisp Alberto Barazzuoli, responsabile organizzativo: «Credo che il bilancio possa essere considerato estremamente positivo – spiega – ogni anno investiamo tempo e idee per raccontare lo sport come piace a noi, lo sport per tutti. Credo che tutto sia funzionato al meglio e che questa sia la strada da portare avanti in futuro”. “Difficile pensare di organizzare ancora più eventi – aggiunge – non c’è stato un solo momento di pausa nelle quattro giornate e ci dà entusiasmo ance la partecipazione delle associazioni. Ma è nostro compito continuare a lavorare per far sì che questo evento sia sempre più la festa dei grossetani».