di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
GROSSETO – Un emendamento per chiedere la sospensione della costruzione del fiume sull’Ombrone e la sua sostituzione con una serie di piste ciclabili che attraversino la città. Lo presenterà il Movimento 5 Stelle nel prossimo Consiglio comunale per l’approvazione del
bilancio. «Serve un programma creato per realizzare gli obiettivi che ci si pone – afferma Roberto Fanti – quelle che si è presentato sono solo opere spot. Quello che sta facendo il comune è di progettare e programmare i prossimi tre anni calibrandoli sulle dismissioni. Il comune afferma “ci sono 45 mila euro di dismissioni, quando le avremo attuate faremo gli interventi” ma se queste dismissioni non avvengono non è vincolato a fare le opere».
La proposta del Movimento 5 Stelle allora è di abbandonare l’idea del ponte per cui sono già stat accesi mutui, e di utilizzare quei soldi, 1 milione 800 mila euro, per realizzare un biciplan della città e piste ciclabili su via della Pace e dalla stazione a via Meda.
«Peraltro – sottolinea il consigliere comunale Giacomo Gori – anche sul costo di quest’opera c’è da ridire, un ponte del genere si potrebbe realizzare anche con 300-400 mila euro. Non siamo contrari in assoluto a questo tipo di opera, però, visto che rientra nella ciclovia tirrenica, fortemente voluta dalla Toscana e da Fiab per collegare l’Italia all’Europa, non vediamo perché l’onere di questa opera sovracomunale se lo debbano accollare i cittadini di Grosseto. Sarebbe come se i Maremmani dovessero pagare il ponte sul Petriolo. Il collegamento con la città sarà poi molto difficile da realizzare come hanno confermato i tecnici del comune: ci sono vincoli da parte della soprintendenza, terreni alluvionali, espropri da fare. Se proprio si vuole fare, spostiamo il mutuo per le piste ciclabili e paghiamo il ponte con le dismissioni».
I 5 Stelle parlano poi della biblioteca Chelliana che costa ogni anno «135 mila euro di contratto di locazione e in bilancio sono stati messi altri 180 mila euro per opere di rifacimento su un immobile che è privato, ma allora finiamo i lavori alla vecchia sede della Chelliana e rispostiamo lì la biblioteca».